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Allerta rossa a Bologna e in Romagna, torna la preoccupazione nelle zone colpite dall’alluvione 2023: “Il territorio ora è più esposto”


La grande paura ritorna in Romagna a causa delle condizioni del meteo, a poco più di un anno di distanza dall’alluvione del maggio 2023. Pioggia incessante ormai da ieri 17 settembre, allagamenti e smottamenti tengono sul filo la popolazione, in un’Emilia-Romagna in cui la Protezione civile ha annunciato l’allerta meteo rossa. Oltre alla Romagna, l’altra zona classificata come “rossa” è la città metropolitana di Bologna. In questi territori, domani 19 settembre resteranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado. La richiesta è arrivata direttamente dalla presidente dell’Emilia-Romagna facente funzioni, Irene Priolo, ai sindaci delle zone interessate che ora dovranno emanare le apposite ordinanze. “L’obiettivo – ha spiegato Priolo in un punto stampa convocato d’urgenza – è evitare al massimo gli spostamenti nella giornata di domani”. Per questo motivo ha chiesto al mondo delle imprese “di attivare laddove possibile lo smart working“. “Non si tratta di un evento meteo paragonabile a quello di maggio 2023 – ha sottolineato Priolo -, ma è comunque importante, soprattutto su un territorio che ha delle fragilità e soprattutto in ambito appenninico, proprio alla luce dell’evento del 2023, quindi abbiamo voluto prendere una serie di precauzioni”. Sì perché l’alluvione dell’anno passato ha anche reso maggiormente fragili alcuni territori. “Quello che stiamo provando a fare in questo momento – ha spiegato Priolo – è provare a essere il più cauti possibile, perché le condizioni del territorio sono un po’ più esposte, soprattutto in Appennino, rispetto a un anno fa”.

Le decisioni della presidente sono state condivise in un incontro con i presidenti di Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca; di Ravenna, Michele de Pascale; di Rimini, Jamil Sadegholvaad e della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore. L’Emilia-Romagna, insomma, si sta attrezzando per non farsi cogliere di sorpresa, se anche questa volta gli eventi dovessero precipitare. “Il sistema è completamente pronto – spiega Priolo -, ho anche firmato la richiesta di mobilitazione nazionale con il dipartimento nazionale qualora fosse necessario”. La presidente, che ha mantenuto la delega alla Protezione civile nel passaggio di consegne con Stefano Bonaccini, ha invitato gli emiliano-romagnoli a “stare lontani dai corsi d’acqua, perché, in ogni caso, potrebbero arrivare al superamento della soglia 2 e 3, evitare gli spostamenti e porre la massima attenzione”. “Raccomandiamo la massima precauzione e prudenza – ha insistito di nuovo -. Stiamo adottando tutte le azioni previste in queste situazioni e abbiamo chiesto la mobilitazione dell’intero sistema di Protezione civile. Vogliamo essere accanto alle persone e alle comunità, presenti nei territori, grazie a un impegno comune che condividiamo in particolare con sindaci e prefetti”. In queste ore è attivo il Cor, Centro operativo regionale che opera h24. Inoltre, nei territori delle aree montane, sono stati inviati esperti geologi per il monitoraggio continuo di possibili frane e dissesti, della situazione delle strade e a supporto degli enti locali. E’ stato anche attivato il numero verde regionale che sarà a disposizione fino a sabato 21 settembre.

La zona costiera della Romagna è quella più in sofferenza, perché si trova stretta tra la pioggia incessante e le mareggiate, anche se – ha rassicurato la presidente dell’Emilia-Romagna – “queste ultime diminuiranno a partire da domani, quindi i colmi di piena transiteranno in modo più tranquillo possibile”. A Cesenatico, però, dove sono caduti 125mm di pioggia e continua a tirare molto vento, in località Valverde sono già “stati posizionati i sacchi di sabbia a difesa dell’abitato ed è stata allestita la duna per proteggere il territorio dalle ingressioni marine”, come fa sapere sui social il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli. Le province più colpite dal maltempo sono quelle di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e i romagnoli sono stretti nella morsa della preoccupazione che, durante il giorno, è aumentata, soprattutto dopo la notizia da parte della Prefettura di Ravenna di aver avviato operazioni di evacuazione nei Comuni di Castel Bolognese e Faenza “per i cittadini residenti nelle aree più a rischio inondazione”. Un film già visto che ha riportato la popolazione ai giorni di terrore dell’anno scorso.

In tutta la Romagna l’allerta è massima. “Abbiamo i gommoni pronti e a Faenza abbiamo già posizionato le idrovore – spiega il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa –. Sono pronti anche i piani di evacuazione: qui la memoria delle alluvioni è fresca. La situazione è sotto controllo e non prevediamo grosse criticità, ma è importante farsi trovare pronti”. La Cgil di di Forlì-Cesena, infine, per voce della segretaria Maria Giorgini, ha chiesto che, oltre alla chiusura delle scuole, si facciano uscire anticipatamente per sicurezza i lavoratori da aziende e istituzioni. “Non vorremmo ritrovarci nella condizione già vissuta nella scorsa alluvione, dove in alcuni contesti i lavoratori sono rimasti bloccati in azienda senza poter far rientro a casa” ha scandito.


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