Allegri su Milan-Como in Australia: “Intanto aspettiamo una decisione definitiva. Preferirei non andare, ma ciò che dico conta poco”
“Intanto bisogna attendere una decisione definitiva”. Ha esordito così Massimiliano Allegri nella conferenza stampa pre Milan-Pisa, match di campionato in programma domani, venerdì 24 ottobre, a proposito della sfida contro il Como di febbraio prevista a Perth, in Australia. La domanda è arrivata dopo il rinvio della sfida tra Villarreal e Barcellona prevista invece a Miami, negli Usa. E saltata quella, potrebbe anche saltare Milan-Como: nonostante il via libera, molto poco entusiasta per usare un eufemismo, da parte della Uefa, in Lega Calcio non è ancora arrivata l’autorizzazione della Federcalcio australiana e soprattutto della Confederazione asiatica. E senza quella non si può giocare.
Formalmente, Milan-Como è stata autorizzata, sia dalla Figc che dalla Uefa, ma manca l’ultima autorizzazione, quella dell’altra parte coinvolta, Australia e Asia. E qui la vicenda di Milan-Como a Perth si intreccia con quella di Barcellona-Villarreal a Miami, perché dalla AFC (Confederazione asiatica) avevano fatto sapere che avrebbero rilasciato il nullaosta insieme alla CONCACAF, la confederazione del Nordamerica, che doveva esprimersi sul match negli Usa e per cui non è arrivato il via libera. Ecco perché Allegri ha prima fatto la dovuta precisazione di dover attendere la decisione definitiva.
“Attendiamo innanzitutto una decisione definitiva, quando arriverà ci comporteremo di conseguenza, anche se ciò che dico conta relativamente poco – ha dichiarato Massimiliano Allegri -. Se resteremo in Italia, meglio. Se andremo a Perth ci organizzeremo al meglio perché si tratta di una partita importante con tre punti in palio”. Anche Allegri, quindi, come Rabiot e Maignan, non è entusiasta di spostarsi in Australia per una partita di campionato. Opinione che interessa poco comunque alla Lega Serie A.
Basta leggere le parole di De Siervo in risposta a Rabiot: “Si scorda, come tutti i calciatori che guadagnano milioni di euro, che sono pagati per svolgere un’attività, cioè giocare a calcio – aveva detto l’ad della Lega -. Dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna e assecondare maggiormente quello che è il suo datore di lavoro, cioè il Milan, che ha accettato e spinto perché questa partita si potesse giocare all’estero”. Il francese qualche ora prima aveva apertamente detto: “Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che con il Milan giocheremo una partita di Serie A in Australia. È completamente folle.
La questione ormai è nota e vale 12 milioni sonanti, 4 per l’organizzazione dell’evento, gli altri 8 per le casse dei club coinvolti (e della Lega). Di fronte a queste cifre, e alla possibilità di promuovere il nostro calcio nel mondo, la Serie A non ci ha pensato due volte a portare una partita di campionato dall’altra parte del pianeta, complice l’indisponibilità di San Siro durante le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Da capire però adesso se arriverà il “sì definitivo”, che fino a qualche giorno fa sembrava una formalità.
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