Alleati, gelo tra Svp e Fratelli d’Italia. Galateo: «Non accetto esami su di me» – Cronaca
BOLZANO. È lo scontro latente, non feroce, che ogni tanto deflagra. Senza tuttavia lasciare vittime. Tra Svp e Fratelli d’Italia si è riaperta una frattura dopo che il governatore Arno Kompatscher ha riferito al suo partito di un chiarimento con il vicepresidente Marco Galateo ritenuto insoddisfacente. Si parlava del like a un post che citava il nazista Goebbels.Al che la Svp ha fatto il solito: l’altroieri la direzione di partito si è appellata ai valori dell’accordo di coalizione, anche ipotizzando colloqui con i vertici romani di FdI. E ieri i parlamentari hanno ricevuto dal cancelliere austriaco Christian Stocker nuove garanzie sulla riforma dello Statuto.
La riforma in Commissione
Di contro, il partito della premier fa quadrato attorno a Galateo per voce del coordinatore regionale Alessandro Urzì, peraltro prossimo a discutere la riforma statutaria in commissione Affari costituzionali alla Camera da capogruppo di FdI, la settimana prossima.Come parla il coordinatore, parla il partito, «che è uno e uno solo a Roma come a Bolzano», precisa Urzì, «quindi Galateo può essere certo che la mia piena fiducia è quella di FdI tutto». Urzì bolla come «pretestuosa» ogni considerazione che si discosti dallo spirito di collaborazione di FdI o che nasca «dalla pancia della Svp, della quale rispettiamo la dialettica interna senza però farci coinvolgere», e avvisa: «FdI riconosce il rispetto e chiede rispetto».
Dal canto suo, Galateo respinge l’«esame» della direzione Svp, il secondo in un mese («Non mi ritengo soggetto a valutazioni di altri partiti, così come altri partiti non sono soggetti a valutazione nostra»), descrive contatti «sempre molto cordiali» con Kompatscher, smentisce di essere intervenuto sulle questioni meranesi della panchina rossa e della bandiera arcobaleno e trasforma una situazione spinosa in un vantaggio: «Sono però molto soddisfatto del fatto che mi sia stato attribuito un ruolo di difesa dell’italianità rispetto ai vicepresidenti italiani delle passate consiliature».
Di più. Galateo fa presente di essere «concentrato a trovare soluzioni ai problemi di tutti gli altoatesini nell’ambito dell’economia e della scuola, dove registro la volontà di tagliare 5 milioni di euro al sostegno dell’economia». Taglio prospettato, dice, «rispetto alle richieste dei miei uffici, dall’assessore al bilancio, cioè dal presidente». Cioè Kompatscher.
«Nulla di nuovo»
Dal governatore arriva un messaggio asciutto: «Parliamo internamente e comunicheremo quando riterremo noi di farlo». Non è in vista una convocazione del comitato di coalizione. «Non ce ne è la necessità», certifica il segretario Harald Stauder ripetendo che «non c’è niente di nuovo». Quanti cartellini gialli servano per arrivare a un cartellino rosso, Stauder non lo dice. Il cartellino giallo a Galateo «è un simbolo», dice, «per fermarci un momento e discutere come andare avanti con le regole che ci siamo dati all’inizio della legislatura».Alla direzione del partito, l’ex Obmann Philipp Achammer avrebbe ricordato rapporti non sempre facili con gli ex assessori Christian Tommasini (Pd) e Giuliano Vettorato (Lega), superati tuttavia da un atteggiamento di chiusura nella «italianità» della scuola e della cultura italiane attuali.
I partner di coalizione
Finché la revisione dello Statuto non sarà legge, come potrebbe Kompatscher revocare deleghe o rescindere l’alleanza di governo? Perciò Angelo Gennaccaro (Civica) non si lascia abbagliare dalle notizie. «Ne prendo atto», risponde, «Nel caso dovesse esserci un confronto interno alla maggioranza, parteciperò volentieri». L’assessora Ulli Mair (Freiheitlichen) vorrebbe solo lavorare e non nasconde il fastidio: «Possiamo fare a meno delle sue (di Galateo, ndr) continue affermazioni superflue e controproducenti, perché non portano a niente».Scatta il raffronto con l’altro assessore italiano, Christian Bianchi (Forza Italia). Sempre più moderato, sempre più centrale. Le dimostrazioni vanno dall’appoggio al Pride alle nomine del Comune nei cda. Ci si vede, Bianchi, a sottrarre a FdI il ruolo di guida del centrodestra? La risposta: «No, macché, siamo partiti da poco lavorando al meglio, consapevoli dei nostri numeri. Non ci mettiamo in competizione con nessuno. E io a Galateo non chiedo proprio alcun chiarimento».