Allarme personale, alla Asl mancano 123 infermieri e 37 Oss – Cronaca
BOLZANO. La carenza di personale si fa sentire nella sanità pubblica. In Alto Adige mancano 122,75 infermieri e infermiere e 37 Oss, operatori sociosanitari, per un totale di 160 posti vacanti, dei quali 51,2 pesano su sale operatorie, Centrale di sterilizzazione, Terapia intensiva e Anestesia (di questi, all’ospedale di Bolzano risultano vacanti 22 posti da infermieri e 11 posti da Oss). A fornire i dati, aggiornati allo scorso 30 giugno, è l’assessore Hubert Messner, nella sua risposta a una interrogazione di Franz Ploner (TeamK).Le carenze maggiori si registrano al San Maurizio.
A Bolzano risultano infatti 74,2 posti vacanti per infermieri e 1,35 per infermieri pediatrici. A Merano si registrano 34 posti liberi per infermieri e 9,1 per infermieri pediatrici. Negli ospedali di Silandro, di Bressanone e di Vipiteno, di contro, i posti occupati eccedono quelli previsti (le eccedenze sono intorno alle 6 unità a Silandro e a Bressanone). A San Candido mancano 9,65 infermieri, a Brunico 6,60.L’ospedale di Merano invece è maggiormente in sofferenza per quanto riguarda gli Oss (ne mancano 18,7, contro gli 11,85 di Bolzano), e non va tanto meglio a Brunico (9,65 posti liberi) e a San Candido (2,1).
All’ospedale di Silandro si rileva un’eccedenza di 4,75 posti, mentre il personale sociosanitario nelle strutture di Bressanone e di Vipiteno risulta sostanzialmente in pari con le previsioni.Eppure, il saldo semestrale di uscite di personale e nuove assunzioni è positivo, con 453 posizioni aggiuntive rispetto alle 335 cessazioni. Le assunzioni sono state più dei congedi in quasi tutti gli ambiti della Azienda sanitaria, e a fronte di 82 infermieri che per vari motivi hanno lasciato la sanità pubblica altoatesina ne sono entrati altri 123.
«La Asl fa colloqui personali con tutti i collaboratori e le collaboratrici che intendono lasciare il post di lavoro, analizzando i motivi della loro scelta e collocazioni alternative interne all’Azienda sanitaria», spiega Messner, «A chi sceglie di andarsene viene prospettata la possibilità di tornare in qualsiasi momento. E spesso questa offerta viene colta: sempre più ex collaboratori tornano dopo un periodo di lavoro al di fuori dell’Azienda sanitaria».