Allarme lingua blu, Coldiretti chiede un tavolo. Monitoraggio attivato dalla Regione
In Umbria cresce la preoccupazione per la diffusione della “lingua blu”, una malattia virale che colpisce pecore, capre e bovini, trasmessa da piccoli insetti simili a zanzare. Anche se non è pericolosa per l’uomo e non contamina latte o carne, può causare gravi danni agli animali, fino alla morte. Negli ultimi giorni sono stati segnalati diversi casi soprattutto nelle zone della Valnerina e dello Spoletino.
Coldiretti Umbria ha chiesto un incontro urgente con le istituzioni sanitarie e agricole della regione per mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutelare la filiera zootecnica e sostenere le aziende colpite. Gli allevatori stanno infatti affrontando non solo la perdita degli animali, ma anche i costi per lo smaltimento delle carcasse e la riduzione della produzione di latte e della natalità.
La Regione Umbria ha risposto attivando un’unità di monitoraggio e intervento, coordinata dagli assessorati all’Agricoltura e alla sanità, per seguire da vicino l’evoluzione della malattia. L’assessore Simona Meloni ha sottolineato che, pur essendo il focolaio ancora circoscritto, non si può abbassare la guardia. La Regione sta inoltre cercando risorse per garantire almeno un ristoro alle aziende per le spese di smaltimento degli animali deceduti.
Gli allevatori sono invitati a mantenere un contatto costante con i servizi veterinari e a segnalare tempestivamente ogni sintomo sospetto. Coldiretti ribadisce l’importanza di un piano di prevenzione e di indennizzi rapidi per evitare ulteriori danni economici e salvaguardare il futuro della pastorizia umbra.
La “lingua blu”, favorita anche dai cambiamenti climatici e dall’aumento delle temperature, rappresenta una minaccia seria per un settore già in difficoltà. Per questo è fondamentale un’azione coordinata e tempestiva per proteggere gli allevamenti e sostenere le imprese agricole della regione.
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