Allarme furti nelle caserme dei vigili
Si intrufolano nelle caserme dei vigili del fuoco e fanno razzia di strumenti che i pompieri impiegano quotidianamente per salvare vite. Sono ladri senza scrupoli che stanno mettendo a segno colpi in tutta Italia. Non è chiaro se si tratti di un’unica banda o se dietro ai furti ci sano più organizzazioni. Quello che purtroppo è chiaro che anche la provincia di Arezzo alcune settimane fa è finita nel mirino dei malviventi, che si sono introdotti nella caserma di Montevarchi.
Ne aveva dato annuncio il Conapo, con un comunicato stampa nel quale parlava di “episodi incresciosi che rappresentano non solo un danno economico, di immagine e funzionale per il servizio e quindi per l’Amministrazione, ma pongono anche seri interrogativi e diffusa preoccupazione tra il personale sul piano della sicurezza. All’interno delle sedi, oltre ai mezzi e alle attrezzature, vi sono effetti personali dei colleghi e, dove è attivo il servizio mensa, anche derrate alimentari”.
Il colpo sarebbe avvenuto a inizio settembre, un sabato notte. “Ignoti – prosegue il comunicato -, dopo aver tagliato la recinzione perimetrale, sono entrati all’interno dell’edificio e hanno portato via un divaricatore – strumento fondamentale per gli interventi stradali di soccorso alle persone intrappolate nei veicoli – insieme a cesoie e a una mototroncatrice a benzina. Tutto per un valore di diverse migliaia di euro”.
Stesso bottino trafugato in altri comandi italiani. Stavolta a lanciare l’allarme è la segreteria territoriale Uil Pa dei Vigili del Fuoco di Padova, che racconta quanto accaduto nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 nella città veneta. Secondo le prime ricostruzioni – spiega Padova Oggi – anche qui i ladri avrebbero asportato due divaricatori “Espander” a batteria, strumenti essenziali per le operazioni di estricazione in incidenti stradali o altre situazioni critiche. Si tratta del secondo furto nel giro di poche settimane, dopo quello avvenuto presso il distaccamento di Abano Terme.
Il sindacato ha poi ricostruito la serie di furti avvenuti nei comandi: tra i casi più recenti ci sarebbero quelli di Copparo (Ferrara) febbraio 2025, Codigoro (Ferrara) luglio 2025, Lugo/Ravenna (Ravenna) agosto 2025, Mestre (Venezia) settembre 2025, Montevarchi (Arezzo) settembre 2025. A questi si aggiungono altri due colpi, precedenti, avvenuti a Prato e Pisa. Ogni volta sarebbero stati trafugati dispositivi di alto valore tecnico ed economico, utilizzati nelle operazioni di salvataggio, con danni stimati tra 10mila e 20mila euro per episodio.
Oltre al valore economico, il danno ai cittadini è arrecato dal fatto che senza determinati strumenti i soccorsi rischiano di subire dei rallentamenti. E come sottolinea Conapo, “Va fatta anche un’ulteriore riflessione, al momento le attrezzature oggetto di furto sono quelle da estricazione e taglio che si prestano benissimo per atti criminosi come aperture casseforti, porte blindate di abitazioni e sarebbe veramente imbarazzante che si compissero questi reati con attrezzature inventariate e in carico a un Corpo dello Stato qual è quello dei Vigili del fuoco. E’ necessario e urgente che l’amministrazione adotti soluzioni immediate ed efficaci in modo da garantire l’inviolabilità delle sedi di servizio, la salvaguardia di mezzi e attrezzature e, soprattutto, la dignità e la sicurezza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dei suoi appartenenti”. Qualora non ci fossero i fondi sufficienti per intraprendere iniziative di adeguamento delle sedi bisognerà interessare la parte politica per prevedere idonei stanziamenti di fondi straordinari e dedicati”.
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