Società

Alla scoperta di Lululemon: 5 motivi per cui è il brand canadese di activewear é diverso da tutti gli altri

Lululemon: un nome che mette allegria e suscita curiosità. Un nome che, se praticate yoga o seguite i trend globali del fitness, avrete sicuramente già sentito sussurrare tra una lezione di vinyasa e una pausa al matcha latte. Ma non si tratta dell’ennesimo brand di leggings e top effetto shaping: lululemon è il marchio che ha saputo trasformare l’abbigliamento sportivo in un vero e proprio lifestyle, diventando una community globale che ruota attorno al benessere mentale, fisico e sociale.

lululemon

Ma cosa rende questo marchio canadese – che è approdato in Italia con il suo primo store nell’epicentro della moda, ovvero Milano – così speciale nel mare magnum di proposte nel comparto activwear? Ve lo diciamo noi: ecco 5 buoni motivi per cui dovreste smettere di ignorarlo e cominciare a farne parte.

1. Ha elevato l’activewear a lifestyle

Chip Wilson, venditore di articoli sportivi, figlio di un giocatore di hockey e di una ginnasta, nel 1998 fonda lululemon partendo da una semplice quanto azzeccata intuizione: si accorge che le donne amanti dello yoga, soprattutto quelle high spending, ricercavano capi da indossare che fossero tecnici e allo stesso tempo raffinati. Così decide di cambiare le regole e crea il tessuto Luon, una mescola di cotone, nylon e lycra, che non si deforma e, soprattutto, non diventa trasparente se sottoposto a tensioni e allungamenti, in una palette di colori molto cool. Nasce così una linea, la lululemon Athletics, che diventa subito sinonimo di qualità e performance. Il nome fu scelto in modo da non contenere troppe «r», perché fosse memorizzabile e facilmente pronunciabile soprattutto dai giapponesi, mercato aspirazionale di Wilson. Il resto è storia: leggings che non cedono, top che scolpiscono, outfit che elevano l’allenamento a statement estetico.

Alla scoperta di Lululemon 5 motivi per cui è il brand canadese di activewear  diverso da tutti gli altri

2. È specializzato in capi tecnicamente validi, comfy e instagrammabili

I prodotti sono senza dubbio validi, progettati nell’avveniristico laboratorio di ricerca e sviluppo di Vancouver dove i capi vengono sottoposti a stress test in condizioni estreme. Le cuciture? Elastiche e anti-trasparenza anche bella posizione del cane a testa in giù. I tessuti? Traspiranti, confortevoli, resistenti a lavaggi e usura. Il design? Minimal ma d’impatto, perfetto per passare da studio a street senza perdere un grammo di stile. Ogni capo è sviluppato in collaborazione con atleti e insegnanti per essere funzionale, ma anche flattering, ovvero che risulti donante per molteplici fisicità. Sono modelli indubbiamente comodi e versatili, tanto che le persone li indossano volentieri non solo in palestra o per gli allenamenti, ma anche nel tempo libero. Alcuni diventano letteralmente virali, come è successo ultimamente con l’abito 2 in 1 indossabile in diverse maniere. E, ancora, la Define Jacket, gli Align Leggins e gli ABC Pants, che riprendono costruzioni sartoriali utilizzando tessuti tecnici, così iconici che vengono copiati da diversi competitor (il marchio ha fatto causa a Costco, accusando il rivenditore statunitense di vendere dupe a basso costo dei suoi best seller n.d.r.). Il risultato? Un guardaroba ampio, multitasking e composito che accompagna per tutta la giornata, dal tapis roulant all’aperitivo.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »