Alla Porziuncola la solennità del Perdono: pellegrini da tutto il mondo in preghiera con i frati
Una folla partecipe e commossa ha gremito questa mattina la Basilica di Santa Maria degli Angeli, che custodisce la Porziuncola, la piccola chiesa dove san Francesco scoprì il volto misericordioso del Vangelo, per la solenne Celebrazione Eucaristica di apertura del Perdono 2025. A presiederla, Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori. Accanto a lui, centinaia di frati della Provincia Serafica, sacerdoti e religiosi provenienti da tutto il mondo, il Ministro Provinciale Francesco Piloni, il Custode della Porziuncola Massimo Travascio, pellegrini da tutta Italia e da diversi Paesi europei, insieme a centinaia di giovani in cammino verso il Giubileo dei Giovani a Roma.


















Solennità La liturgia ha aperto ufficialmente la solennità del Perdono d’Assisi, che mantiene intatto, ancora oggi, lo splendore originario della misericordia evangelica. L’indulgenza plenaria può essere ricevuta dai fedeli dal mezzogiorno del 1º agosto fino alla mezzanotte del 2, in tutte le chiese parrocchiali e francescane, e durante tutto l’anno proprio nella Porziuncola, luogo santo dove san Francesco morì. «Questa piccola porzione del mondo si apre e ci invita ad aprirci al perdono, ricevuto ed offerto» ha detto Massimo Travascio accogliendo i pellegrini a nome dei frati minori di Umbria e Sardegna. Massimo Fusarelli ha ricordato come la Porziuncola sia ancora oggi sorgente viva del perdono di Dio: «Non è un perdono da mettere in tasca – ha detto – ma un dono che si espande, che genera pace e che chiama ciascuno a una responsabilità concreta». Maria, la “piena di grazia”, diventa immagine di questa armonia divina che non può essere trattenuta, ma deve trasformare relazioni, comunità, l’intera creazione. Il perdono, infatti, non è solo remissione dei peccati individuali, ma ricostruzione dell’armonia voluta da Dio, spesso lacerata da guerre, violenza e degrado ambientale.
Terre martoriate Il Ministro generale ha condiviso con l’assemblea il dolore di terre martoriate: «Vengo da Gerusalemme e dal Congo, dalla ‘Gaza d’Africa’, dove si consuma un dramma dimenticato. Porto qui il dolore di quei popoli». E ha lanciato un appello: «Tutto è connesso», ha detto, legando il perdono a un impegno spirituale, sociale, umano e ambientale. Un invito forte a riconciliarsi con Dio, con gli altri e con la terra, attraverso gesti concreti di pace e conversione. Al termine della celebrazione, Matteo Ferraldeschi ha proclamato il Diploma di Teobaldo, documento del 1310 che attesta l’esistenza e i dettagli dell’Indulgenza della Porziuncola. Subito dopo, fr. Fusarelli ha aperto la Porta della Porziuncola, incensando l’altare e guidando i fedeli nella recita del Credo, del Padre Nostro e dell’Ave Maria. Secondo la tradizione, fu proprio in questa piccola chiesa che, nell’estate del 1216, Francesco ricevette in visione da Gesù e Maria il dono del perdono «per tutti, purché sinceramente pentiti». Una grazia poi concessa dal Papa Onorio III il 2 agosto dello stesso anno, a seguito dell’accorata supplica del Poverello di Assisi.
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