Umbria

‘Alieni… in sala’, gli extraterrestri nelle scuole umbre per un grande evento cinematografico


Nelle sale cinematografiche, nelle scuole umbre, con la chiusura dell’anno scolastico
sono sbarcati gli extraterrestri del progetto “Alieni… in sala”, un’iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Mic-Ministero della Cultura e MIM – Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Da Umbertide a Perugia, passando per Montefalco, Castel Ritaldi, Spoleto e Terni, 3000
studenti delle scuole materne, elementari, medie e superiori hanno vissuto un anno di attività a stretto contatto con il cinema. Dai laboratori in classe, alle proiezioni al cinema, la scoperta dell’altro, o per meglio dire dell’alieno, ha rivelato loro un mondo fantastico fatto di effetti speciali e strano a dirsi anche documentari.

Molti gli spunti di riflessione sulla figura dell’alieno come chiave di accesso ai temi della diversità, dell’inclusione e dell’accettazione dell’altro da sé, che durante il percorso di formazione sono stati trattati attraverso il cinema di grandi maestri come Spielberg, ma anche opere prime come il film “Quasi a casa” di Carolina Pavone, ospite della manifestazione”.

“Alieni… in sala” – progetto realizzato da Anonima Impresa Sociale (PostModernissimo e cinema Metropolis) sviluppato in partenariato con Cooperativa Sociale Immaginazione (Sala Frau Spoleto) e Il Cityplex Lucioli di Terni, assieme a Densa Cooperativa Sociale e PARS Film, realtà dedite al lavoro con le giovani generazioni – ha portato molte classi alla
realizzazione di un cortometraggio in cui è stato possibile incontrare alieni buoni e
alieni cattivi, alieni immaginati, alieni attesi, alieni che cantano il rap, alieni che vogliono
ripartire e alieni che vogliono restare, alieni che aiutano o che chiedono aiuto, alieni cui
è meglio rivolgersi in inglese, alieni che si raccontano o a cui raccontare tutto di sé. Un
caleidoscopio di storie e immagini che è stata occasione per conoscere e sperimentare
le potenzialità del linguaggio cinematografico, mettendo in campo segni e tracce del
vissuto e del sentire di bambine e bambini, ragazze e ragazzi.

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