Cultura

ALBUM: Starling – Forgive Me,

No, non è un nostro errore quella virgola che vedete nel titolo. La virgola c’è e sembra indicarci che quella frase non è finita, come a ricordarci che quello che stiamo sentendo non s’interrompe alla traccia 7, no, continua ad essere presente, a scavare dentro noi, a farsi vivo…sospeso, ma non interrotto.

Questo aspetto non è da sottovalutare, perché davvero la musica degli Starling lascia un segno, pianta un seme che poi non rimane silente, ma inevitabilmente torna a bussare alle porte del cuore e del cervello. Il loro alt-rock non è musica usa e getta. Anzi, è fortemente emotiva, lacerante e sensibile. Il primo brano “Quiet” sembra essere un lamento, sembra avere momenti di vera sofferenza e intensità, sia nei momenti scarni che in quel micidiali frangenti elettrici. Perché la band si muove magistralmente su questi estremi. Complice il fatto che il tutto non è stato registrato in uno studio vero e proprio ma in luogo improvvisati, diciamo così, è come se i ragazzi avessero incapsulato e sfruttato ogni momento buono e “carico”, mettendolo in musica, senza filtri, emozioni vere e tangibili come amore o odio, perdersi o ritrovarsi…tutto in 7 brani che non possono lasciare indifferenti.

C’è un lato orecchiabile (“I Can Be Convinced”) che s’incontra e scontra, all’interno del lavoro, con attimi rabbiosi, fuoriosi e sonici, che spesso trovano il contraltare di devastanti abissi di malinconia (“No Frown” è da pelle d’oca). La band poi è fenomenale quando in un brano come “Keep It” fa convivere tutto: quella partenza completamente deragliata, che si smorza come per magia in attimi di pace, che poi, lungo tutto il brano, sono ancora turbati e sconvolti da un vento brutale.

Noi ve lo diciamo, occhi aperti sugli Starling. Apertissimi.

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