ALBUM: Nik Brinkman – World Within

Bravo davvero il buon Nik Brinkman che ci porta nel suo liquido mondo in bilico tra merbido jangle pop e psichedelia zuccherosa e pop. Il risultato è un disco che potrebbe sembrare quasi uscire dalle mani di un Noel Gallagher che si è strafatto di LSD e viaggia forte nello spazio guitar-pop, con ritornelli memorabili alla Beatles e quegli arrangiamenti pieni e arrotondati che sembrano guardare con amore anche al dream-pop più avvolgente.
La chitarra è ovviamente lo strumento principale, quella che delinea sempre la linea guida, in un delizioso andamento elettro-acustico che sublima le melodie e le rende ogni volta adorabili. La parte centrale per esempio è guitar-pop d’alta scuola, con il livello di popdelia aggiustato alla perfezione su un taglio che potremmo definire radiofonico, perché io credo che canzoni come “Ariel View” e “Long Way To Go” potrebbero essere dei singoli pazzeschi da mandafre a ripetizione in ogni radio.
“Handle Me” è l’ultima perla, emozionante, classica, toccante e da mandare a memoria come ogni perfetta pop-song dovrebbe essere, prima del saluto di “Bursting Into Tears”, che ritrova il gusto più psichedelico e onirico, una dolcissima e perfetta chiusura.
Che disco Nik!
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