Lazio

Albano Laziale, 13 consiglieri mandano a casa il sindaco Borrelli

Ad Albano Laziale, martedì 14 ottobre, la politica locale ha vissuto un colpo di scena che ricorda vecchi precedenti romani: 13 consiglieri comunali hanno ufficialmente posto fine all’esperienza di Massimiliano Borrelli alla guida del Comune.

Il sindaco, che guidava una maggioranza di 24 eletti, ha perso il sostegno di una consigliera, la democratica Stefania Cavalieri, che insieme ad altri 12 esponenti dell’opposizione si è recata dal notaio per depositare le firme necessarie a far decadere il consiglio comunale.

Una procedura insolita, ma già sperimentata nella capitale durante l’amministrazione di Ignazio Marino: “Dal notaio si va per vendere o per comprare… invece in politica si va dal notaio anche per ribaltare il voto democratico che ha portato i sindaci a guidare le proprie città. È capitato anche a me giusto 10 anni fa”, ha commentato l’europarlamentare, eletto nelle file di AVS.

Foto Massimiliano Borrelli

Marino: “Solidarietà a Borrelli e alla battaglia contro l’inceneritore”

Marino ha ricordato l’impegno dell’ex sindaco contro l’inceneritore previsto a Santa Palomba, sottolineando la partecipazione di Borrelli a mobilitazioni, ricorsi e petizioni:

“Rivederlo in piazza sarà importante per continuare a far valere le nostre ragioni contro l’insensato impianto di Santa Palomba”.

Borrelli: “Profonda amarezza e indignazione”

L’ex sindaco ha rilasciato un comunicato nella mattina del 16 ottobre, definendo quanto accaduto un atto di opportunismo politico:

“Un altro componente della maggioranza ha scelto di tradire il mandato ricevuto dai cittadini, rinnegando il progetto politico e amministrativo che insieme avevamo costruito per il bene di Albano Laziale… chi ha preferito il calcolo alla lealtà, la convenienza al dovere, dovrà spiegare alla città le proprie scelte”.

Le parole di Borrelli tracciano un quadro di profonda amarezza, senza però fare riferimento diretto alle battaglie contro il termovalorizzatore, che rimangono parte della sua eredità politica.

Verso una gestione commissariale

Con la decadenza del sindaco, l’amministrazione cittadina entrerà in gestione commissariale, in attesa del ritorno alle urne.

Albano Laziale vive ora un passaggio delicato, tra l’eco della vicenda romana di dieci anni fa e la necessità di riorganizzare la guida del Comune.

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