Abruzzo

Alba Parietti contro il cyberbullismo, la denuncia a un 55enne di Chieti


Un uomo di 55 anni residente a Chieti è stato recentemente indagato per i reati di diffamazione e minaccia nei confronti dell’attrice e showgirl Alba Parietti. L’indagine è scattata a seguito di una denuncia presentata dalla stessa Parietti, 63 anni, che vive a Basiglio, un comune nell’hinterland milanese. La Procura della Repubblica di Chieti ha autorizzato perquisizioni domiciliari presso l’abitazione dell’indagato, con il supporto della squadra mobile, che ha anche sequestrato il suo smartphone.

Secondo le accuse, tra settembre e ottobre 2024, l’uomo avrebbe pubblicato una serie di messaggi sull’account Facebook di Parietti, contenenti offese pesanti e di carattere sessista, che avrebbero danneggiato la sua immagine pubblica. I messaggi, in parte visibili a chiunque accedesse alla pagina social della showgirl, sono stati letti da migliaia di persone, considerando i circa 18.000 follower su Facebook e i 530.000 su Instagram.

Nel corso delle indagini, i poliziotti della squadra mobile di Chieti hanno perquisito l’appartamento dell’indagato e hanno sequestrato il suo telefono. Il sostituto procuratore Giancarlo Ciani ha autorizzato l’intervento in seguito alla gravità delle accuse. Ora, si attende la possibile nomina di un consulente tecnico che analizzi il contenuto del cellulare per verificare la veridicità e l’intensità dei messaggi postati.

L’uomo, assistito dall’avvocato Corradino Marinelli, è stato ascoltato dagli investigatori e ha difeso la sua posizione, affermando che non aveva alcuna intenzione di minacciare la Parietti. Secondo la sua versione dei fatti, i messaggi erano il risultato di un disaccordo politico con le opinioni espresse dalla showgirl, ma ha riconosciuto di averli scritti. 

L’avvocato fa sapere che “in ordine alla vicenda giudiziaria che in queste ore investe in modo fuorviante i social, tv e quotidiani locali, tra un Teatino e la famosa attrice e conduttrice Alba Parietti, replico per conto del mio assistito precisando che il diritto di difesa non è ciò che ti viene dato da qualcuno; è ciò che nessuno può toglierti, e il teatino avrà modo di discolparsi”.


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