Alain Ducasse apre a Roma dopo un incubo burocratico
Alain Ducasse approda infine a Roma, negli spazi del nuovo hotel Romeo Collection. Diamo un’occhiata a menu, prezzi e curiosità.
Chi? Alain Ducasse, anche e soprattutto noto come lo chef più stellato al mondo. Cosa? Un ristorante, con incubo burocratico annesso. Dove? Al civico numero 245 di via Ripetta, Roma, e più precisamente all’interno del nuovo hotel Romeo Collection, secondo del suo nome.
Già: capitolo due. Il primo risale ormai a qualche mese fa. Le mappe, in questo caso, portano a Napoli: apertura estiva (quella del ristorante, tuttora orfano di macaron: l’hotel fu costruito invece nel 2008) che costituì il primo gioiello alla cintura di casa Romeo Collection, per l’appunto. La terza puntata sarà a Massa Lubrense, ma non corriamo: prima è bene parlare della Capitale.
Cosa si mangerà da Alain Ducasse a Roma?
Incubo burocratico, come accennato nelle righe precedenti. Ed è difficile usare altri termini: come riportato dai colleghi di CiboToday l’hotel in questione ha dovuto affrontare un purgatorio fitto di 250 protocolli amministrativi, che si è tradotto in una decade di lavoro. Si può però ormai parlare di luce in fondo al tunnel.
Partiamo dalle più ampie norme operative: se la quasi totalità degli spazi del 5 stelle lusso saranno esclusivamente accessibili agli ospiti – 74 camere, SPA, palestra, terrazza brandizzata Krug, piscina e chi più ne ha più ne metta – il ristorante Alaine Ducasse rimarrà aperto anche ai clienti esterni. Previa prenotazione, com’è ovvio. E che si mangia?
“A Roma facciamo cucina italo-mediterranea” ha spiegato il nostro, come riportato da La Repubblica, “esplorando ricette e sapori del Nord come del Sud. La mia idea è quella di portare nel piatto il miglior prodotto nel miglior momento”. In cucina, a tenere redini e fornelli, ci sarà chef Stèphane Petit; mentre il menu è stato declinato come un percorso degustazione personalizzabile secondo le richieste dei clienti. Prezzo: 280 euro. Qualche piccolo spoiler?
Carciofo violetto pugliese servito in carpaccio con ostrica; puntarelle con colatura di alici e crema di bufala; tagliolino burro e tartufo; rombo grigliato con topinambur; lingua di vitello alla brace con rucola e senape. Insomma: vario, con ingredienti locali e nazionali.
“Girando per i mercati romani ho trovato una straordinaria qualità e tradizione nelle puntarelle, ad esempio, come col rombo” ha spiegato a tal proposito Ducasse. “Parto da lì per creare una ricetta che esprima armonia. Pur amando il bello non trovo ispirazione nell’arte. La trovo piuttosto nella materia prima e nel gusto locale”.
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