Al via una nuova commissione parlamentare sui i crac bancari
Il senatore veneto di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che per mesi aveva coltivato l’idea di una nuova commissione d’inchiesta sui collassi bancari delle ex popolari, a partire da quelli della Banca popolare di Vicenza e di Veneto Banca, ha visto premiato il suo impegno. La commissione, infatti, è nata ufficialmente in queste ore in forma monocamerale, ossia solo a palazzo Madama, con 84 voti favorevoli, 51 astenuti e nessun voto contrario.
La proposta
La proposta, de facto una vera e propria legge, era stata avanzata dallo stesso Zanettin. A dare conto della novità con una nota diramata oggi, martedì 17 dicembre, poco dopo mezzodì è il coordinamento Ezzelino III da Onara, una associazione che si batte “per la difesa del risparmio tradito”. La commissione, scrive il presidente dell’associazione Patrizio Miatello, “dovrebbe diventare operativa a partire da gennaio presso Palazzo San Macuto”, sede romana di molti organismi parlamentari speciali. Nella stessa nota l’associazione fa sapere di aver dato vita ad una serie di iniziative ad ampio spettro per la difesa del risparmio: a partire dal recupero di nuove risorse per alimentare ulteriormente gli indennizzi in passato già garantiti dalla legge statale con un fondo ad hoc, denominato Fir, ben noto agli esperti del settore nonché alle vittime dei crac delle ex popolari. I dossier, tuttora al centro del dibattito economico-politico, che passeranno o che dovrebbero passare ai raggi X della commissione saranno quelli relativi a BpVi a Vicenza e Veba a Montebelluna nel Trevigiano: e poi quelli relativi ad altri istituti tra cui Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Ci sono alcuni territori poi, come quello della provincia udinese, che sono particolarmente sensibili al tema perché qui la collocazione di azioni o altri titoli riferibili alla allora Banca popolare di Vicenza, è stata particolarmente diffusa.
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