Ambiente

Al via la vendemmia 2025 in Sicilia, qualità in vigna e +20 rese – Vino

Un ritorno alla normalità nei tempi
di raccolta, un miglioramento della quantità rispetto al 2024,
una gestione equilibrata e consapevole delle sfide climatiche e
una qualità che si preannuncia già ottima. Sulla raccolta le
stime preannunciano un +20 per cento in alcuni areali, All’avvio
della vendemmia 2025 Assovini Sicilia fornisce le previsioni
della vendemmia più lunga d’Italia, con una durata media di
cento giorni.

   
Dal punto di vista della quantità, le stime suggeriscono un
miglioramento rispetto al 2024, con una ripresa attesa nella
produzione di uva. Tuttavia, la cautela rimane d’obbligo, in
attesa delle dinamiche climatiche di agosto che potranno ancora
influenzare il risultato finale. Per quanto riguarda la qualità,
l’equilibrio climatico e la buona salute delle uve pongono le
basi per un’annata interessante. “Ritorna il rito della
vendemmia che vede impegnati i nostri produttori. La Sicilia
mostra resilienza e capacità di gestire le difficoltà legate al
cambiamento climatico, con l’obiettivo di tutelare e garantire
la qualità del raccolto” – commenta Mariangela Cambria,
presidente di Assovini Sicilia. Entrando nel dettaglio, nella
Sicilia Occidentale si preannuncia con ottime aspettative,
segnando un ritorno alla normalità nei tempi di raccolta
rispetto all’anno precedente.

   
“Le condizioni sono state particolarmente favorevoli: il
clima mite, unito alle piogge abbondanti – in particolare quelle
del 15 maggio – ha permesso uno sviluppo vegeto-produttivo
eccellente per le viti – commenta Filippo Buttafuoco, agronomo
di Cantine Settesoli. Mentre nella Sicilia Sud-Orientale si
prospetta come un’annata di riscatto dopo le sfide climatiche
degli ultimi anni. “Anche le stime sulla quantità sono
incoraggianti: si prevede un miglioramento significativo
rispetto al 2024, con un aumento stimato del 20% nella quantità
di uva raccolta” – commenta l’enologo di Feudi del Pisciotto,
Marco Parisi. Ancora una volta, il Frappato si conferma come il
vitigno di punta per la regione, dimostrandosi estremamente
resiliente ai cambiamenti climatici e privo di particolari
problemi fitosanitari.

   

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