Al Senato vince Trump: budget con 3.300 miliardi di debito in più
Paul è invece un falco fiscale, che condanna un previsto incremento del debito di 3.300 miliardi in dieci anni, esito evitato dalla legge solo sulla carta grazie a una discussa manovra contabile che esclude il costo di gran parte degli sgravi fiscali perché sono un rinnovo di precedenti misure in scadenza a fine anno e non inedite.
La saga non è finita. La legge dovrà tornare alla Camera, che ha varato una diversa versione del budget e dove sono possibili nuove battaglie. Anche se appare più vicino il traguardo proclamato dalla Casa Bianca: avere la legge, il pilastro dell’agenda di politica interna, sulla scrivania presidenziale il 4 luglio.
Sulle imposte, oltre a rinnovare generalizzati sgravi (3.800 miliardi), il nuovo budget aggiunge forme populiste di detassazione delle mance e degli straordinari, accanto ad un bonus da 6mila dollari per i pensionati. Svaniscono invece crediti per progetti di energia rinnovabile, quali solare e eolico, anche se è saltato un balzello extra.
Per quanto riguarda la spesa, ai risparmi al welfare si affiancano aumenti nei fondi per la difesa, compreso il futuristico sistema missilistico Golden Dome, e per la sicurezza dei confini. Con un presidente sensibile alle parate, sono previsti finanziamenti per le celebrazioni del 250° anniversario del Paese l’anno prossimo. Il tetto del debito federale sale di altri 5mila miliardi.
Dibattito e tensioni tra i repubblicani potrebbero tornare alla ribalta tra i deputati e dopo che nelle ultime ore hanno riaperto le ferite tra Trump e Elon Musk. Musk ha nuovamente attaccato chiunque voti per la legge, minacciando di sostenere campagne perché non venga rieletto; Trump sul suo Truth Social ha immediatamente risposto denigrando Musk come profittatore di sussidi federali record e suggerito che potrebbe scatenare contro di lui il mastino dei risparmi Doge che lo stesso Musk aveva ideato.
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