Al Sant’Orsola arrivano i “Babbi Natale in bici per il cuore”
Un carico di sorrisi e solidarietà ha invaso questa mattina il viale che conduce al padiglione 23 dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola. I Babbi Natale in bici, protagonisti di una pedalata solidale, hanno portato sacchi colmi di doni ai piccoli pazienti del Reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica e dell’Età Evolutiva. L’iniziativa, giunta alla sua quinta edizione, è organizzata dall’ASD Maverix in collaborazione con l’associazione Piccoli Grandi Cuori.
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Una giornata di gioia e solidarietà
Il rosso dei costumi, i trilli di campanello e i canti gioiosi hanno creato un’atmosfera magica per i bambini e le loro famiglie. I piccoli pazienti hanno vissuto un momento di spensieratezza e sorpresa grazie alla presenza dei Babbi Natale e al supporto delle psicologhe, dei volontari e delle assistenti sociali di Piccoli Grandi Cuori, insieme al personale medico e sanitario del reparto.
Piccoli Grandi Cuori: un impegno costante
L’associazione Piccoli Grandi Cuori è nata nel 1997 dall’iniziativa di mamme e papà di bambini in cura presso le Unà Operative di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica del Policlinico di Sant’Orsola. Da allora, l’organizzazione ha fornito supporto psicologico e socioassistenziale a pazienti e familiari, garantendo nel 2023 2.530 ore di supporto psicologico tramite tre psicologhe dedicate e 60 ore settimanali di assistenza sociale, sia in ospedale sia presso le case di accoglienza.
Oltre a offrire assistenza pratica e tutela dei diritti dei pazienti, l’associazione è attiva nella sensibilizzazione sulle cardiopatie congenite, patologie che rappresentano circa il 40% di tutte le malformazioni neonatali. Ogni anno, in Italia, 1 bambino su 100 nasce con una cardiopatia congenita, pari a circa 4.000 nuovi casi.
Un percorso di cura per tutta la vita
Le cardiopatie congenite sono malattie croniche che richiedono un percorso di cura lungo tutta la vita, dalla diagnosi nell’infanzia fino all’età adulta. Grazie ai progressi medici, oggi il 97% dei bambini nati con queste patologie raggiunge l’età adulta, ma il supporto sociale e psicologico rimane essenziale in ogni fase della vita.
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