ai domiciliari con permesso per andare al lavoro
Minaccia i passanti con un coltello, aggredisce i Carabinieri e danneggia la portiera e il finestrino posteriore della gazzella. Arrestato e portato in tribunale, ottiene gli arresti domiciliari e il permesso di uscire di casa per andare al lavoro.
L’episodio è avvenuto a Città di Castello il 23 gennaio, intorno alle ore 18, quando i Carabinieri ricevono la segnalazione di “un soggetto in palese stato di agitazione il quale poco prima nei pressi del bar della stazione ferroviaria in via Carlo Liviero” aveva aggredito “i passanti anche con l’uso di un coltello di colore nero, con l’intenzione di ferire gli stessi” si legge nella relazione di servizio dei militari intervenuti.
Arrivati sul posto “nei pressi del passaggio a livello tra via Carlo Liviero e via Martiri della libertà” i carabinieri trovavano “il soggetto in evidente stato di alterazione psicofisica” e “durante le fasi di controllo e contenimento del soggetto” l’uomo, un 36enne di origine algerina con precedenti di polizia,” dava in escandescenza” e opponeva una intensa resistenza, ingaggiando una colluttazione durante la quale, nel tentativo di darsi alla fuga, colpiva con il gomito al collo uno dei militari, che riportava un lieve trauma contusivo al rachide cervicale. Nel corso della colluttazione “gli cadeva a terra dalla manica destra del giacchetto da lui indossato un coltello a scatto di colore nero”.
Una volta immobilizzato e messo nell’auto di servizio, sferrava forti calci nell’abitacolo, danneggiando la portiera ed il finestrino posteriore della vettura dell’Arma.
Una volta fermato e portato in caserma si procedeva “all’immediata perquisizione al solo fine di accertate l’eventuale presenza di armi, esplosivi o strumenti di effrazione”.
Al termine delle operazioni all’uomo sono stati contestati i reati di lesioni, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto abusivo di arma, cioè il coltello sequestrato a scatto con lama da 7 centimetri e corpo di 9 centimetri, lunghezza completamente parte 16 centimetri.
L’arresto del 36enne, difeso dall’avvocato Teresa Giurgola, è stato convalidato dal giudice del Tribunale penale di Perugia, che ha messo l’uomo ai domiciliari, concedendogli il permesso di uscire per andare al lavoro. Prosecuzione della direttissima il 10 febbraio.
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