Agrusti “Pordenone non si misura con un algoritmo”. Polemica con il Sole 24 Ore
PORDENONE – «Queste classifiche non contano niente, sono state costruite a tavolino, davanti a un computer, da chi non conosce l’Italia e ancor meno la sua provincia»: con queste parole Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico e della Fondazione pordenonelegge, ha aperto il suo intervento, stigmatizzando con nettezza l’ultima graduatoria del Sole 24 Ore che ha posizionato Pordenone al 64º posto per “Cultura e tempo libero”.
Agrusti ha ricordato come un territorio non possa essere compreso attraverso algoritmi che ignorano la geografia reale, la storia locale e ciò che definisce l’identità di una comunità: «È nostro dovere difendere ciò che siamo».
L’intervento, nella sede di Confindustria Alto Adriatico, ha aperto l’incontro con lo scrittore e saggista Giuseppe Lupo, autore di Laboratorio Pordenone, opera vincitrice del Premio Letterario Friuli Venezia Giulia – Il racconto dei luoghi e del tempo. L’appuntamento, moderato dal direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta, ha offerto l’occasione per un confronto ampio sul valore culturale di un territorio.
Lupo ha ricostruito la genesi e l’evoluzione del cosiddetto Sistema Pordenone; Agrusti ha evidenziato il nesso tra sviluppo economico, progettualità condivisa e cultura diffusa sottolineando l’anomalia di una classifica che ignora migliaia di presenze gratuite – «solo pordenonelegge ha accolto 160.000 persone, numeri superiori a quelli del Teatro alla Scala in cinque anni» – e che misura la “cultura” contando biglietti, senza considerare che molti eventi del territorio non prevedono ticket d’ingresso, né il fatto che Pordenone sia una «città-provincia», con una rete di teatri e iniziative diffuse in più comuni.
Agrusti ha ricordato anche come, secondo altre fonti, Pordenone sia stata in anni recenti ai vertici nazionali: «L’anno scorso, per un altro quotidiano, eravamo primi. Poi, secondo il Sole 24 Ore, sarebbe caduto un asteroide che ci ha relegati al 64º posto». Una contraddizione, tanto più evidente alla vigilia del titolo di Città della Cultura 2027.
La riflessione si è saldata naturalmente con il contributo dell’autore. Lupo ha illustrato la logica del “Sistema Pordenone”, modello in cui la cultura non è nata dall’accumulo di istituzioni, ma dalla capacità del territorio di produrre valore attraverso la propria struttura economica e manifatturiera. La nascita di pordenonelegge, promossa da Confindustria e Camera di Commercio, ne è stata l’esempio germinale: l’impresa come soggetto culturale, attivo nella promozione di libri, arte, teatro e cinema.
Lupo ha ricordato che a rendere unico questo percorso è stata soprattutto la mentalità collettiva: una comunità «in movimento», capace di coniugare memoria e innovazione, dove «fabbrica del fare» e «fabbrica del pensare» si sono intrecciate fino a formare un’unica infrastruttura culturale. L’ITS Academy Alto Adriatico, il Polo Tecnologico Alto Adriatico, la LEF e altri luoghi simbolo hanno rappresentato i tasselli di una stessa narrazione: la cultura come metodo, progettazione, formazione, miglioramento continuo. Non un patrimonio misurabile con un indicatore, ma un processo vivo, che ha accompagnato la transizione dal Novecento alla società digitale. In questo quadro, il giudizio di Agrusti ha trovato ulteriore fondamento: «Quello che siamo non può essere compreso da chi miscela algoritmi senza conoscere il territorio».
Lupo ha concluso che il valore culturale di Pordenone è stato generato dalla relazione tra impresa, formazione e innovazione, una trama «silenziosa e concreta» che sfugge alle classifiche ma definisce l’identità della città. Ne è emersa una sintesi limpida: Pordenone non è un dato statistico. È un’esperienza. E ciò che si vive, più che ciò che si conta, rivela la verità di un territorio. Ai lavori è intervenuto anche l’assessore comunale alla Cultura, Alberto Parigi che ha sostanzialmente convenuto con il Presidente aggiungendo però che le classifiche non scalfiranno l’importante lavoro intrapreso dal Comune e dal Sistema Pordenone tutto.




