Agguati solitari per il baby rapinatore di Pesaro. S’indaga su altri colpi, una ragazza è riuscita a scappare
PESARO Si trova a Bologna, in una struttura di prima accoglienza per minori “difficili”, il 16enne bloccato dalla polizia nel pomeriggio di martedì dopo aver tentato di rapinare un passante minacciandolo con un coltello. E tentata rapina aggravata è quanto gli viene contestato. Il ragazzino è stato trasferito nel centro felsineo dopo essere stato condotto in Questura per accertamenti, alla fine si è deciso per il trasferimento in una struttura specializzata che gli consentirà di poter seguire un percorso riabilitativo. Il minore non è un volto sconosciuto alle forze dell’ordine che stanno compiendo accertamenti su altri episodi che sono accaduti a Pesaro.
Le verifiche
Verifiche anche su un paio di fatti che sarebbero successi sempre a Villa Fastiggi lo stesso pomeriggio della tentata rapina, ma un po’ prima e in qualche modo analoghi, in particolare ci sarebbe la segnalazione di una ragazza che sarebbe riuscita a sfuggire a un rapinatore. La certezza sta invece in quanto è accaduto intorno alle 17 quando un 30enne che stava camminando in strada si è visto minacciato dal giovanissimo sconosciuto.
Il 16enne si è presentato con il cappuccio della felpa ben calcato in testa per nascondere le fattezze del volto e, coltello in pugno, ha minacciato l’adulto per rapinarlo, ma questi non aveva nulla con sé e il sedicenne è fuggito senza ottenere nulla. Una fuga durata poco, dato che una pattuglia della squadra volante lo ha bloccato non lontano del luogo della tentata rapina e lo ha portato in Questura. Nella testimonianza della vittima, il ragazzino gli sarebbe piombato alle spalle, motivo per cui non è riuscito a vederlo bene in viso, e gli avrebbe intimato di dargli tutto quello che aveva. Il trentenne, mantenendo il sangue freddo non ha reagito facendo notare al rapinatore di non essere in grado di esaudire le sue richieste, mostrandogli che non aveva portafoglio e che usava un cellulare vecchio modello di alcun valore.
Solo a quel punto il ragazzino si è allontanato di corsa a mani vuote e, una volta a distanza, il trentenne ha avuto modo di chiamare la polizia che è intervenuta prontamente. Gli agenti della volante della Questura, giunti sul posto, nonostante le poche informazioni a disposizione, si sono messi in cerca del giovanissimo trovandolo che camminava per strada, con la felpa del cappuccio ancora ben calzata a coprire il volto, particolare che li ha insospettiti.
Cappuccio calcato sul volto
A quel punto lo hanno fermato e identificato per poi portarlo nella sede di via Giordano Bruno per tutte le verifiche del caso. A quanto risulta il ragazzino ha agito da solo, senza contare su altri complici e non risulta nemmeno avere niente a che fare con gli altri coetanei che la settimana scorsa avevano compiuto diversi atti di vandalismo nella zona di largo Miccichè con diversi danneggiamenti compiuti ai danni di fioriere, auto in sosta e biciclette. Non rientrerebbe dunque nella banda di giovanissimi segnalata nel cuore del centro storico anche se s si stanno compiendo accertamenti su altri episodi commessi in zona. Nello specifico un furto con scasso avvenuto ai danni della tabaccheria di via Cattaneo e un altro commesso in una kebabberia.