Liguria

Aggressione fascista smentita, Bucci: “Pronti a costituirci parte civile per chiedere i danni d’immagine”


Genova. “Se agli esiti dell’indagine della magistratura ci saranno accuse di questo tipo, come presidente proporrò in giunta una delibera per costituirci parte civile per l’avvio delle procedure per la richiesta di danno di immagine“. Lo annuncia il governatore ligure Marco Bucci rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale sul caso dell’aggressione fascista, denunciata lo scorso 15 aprile e poi rivelatasi inesistente, ai danni di un sindacalista della Cgil indagato ora per simulazione di reato.

A stimolare il presidente sul tema è stato Angelo Vaccarezza di Forza Italia. “Non soltanto la giunta – aggiunge Bucci – ma chiediamo che tutti i partiti di minoranza e maggioranza, non appena ricevuti gli esiti degli sviluppi dell’indagine, si costituiscano parte civile. Non è solo una questione di immagine per la giunta e il Consiglio regionale, ma di tutta Genova e di tutta la Liguria, perché è totalmente inaccettabile che vengano fatte queste cose e alcuni consiglieri regionali partecipino a eventi falsi: 500 persone che vanno in piazza, chiamate per una cosa che è falsa, danno un’immagine un po’ naif della nostra città“. Perciò, prosegue il governatore, “sarebbe bello che dessimo una segnale di unanimità nel condannare quanto successo, come abbiamo fatto per il crollo del ponte Morandi, perché è un bruttissimo segnale per la nostra città. E questo dovrebbe fare chi ha a cuore Genova e il nostro futuro”.

“Ci asteniamo da qualsiasi giudizio operativo, aspettando la magistratura – precisa il governatore – ma chiediamo che ci sia un ravvedimento, la dissociazione da parte di tutte le forze politiche. Forze politiche, candidati alle elezioni e tutto il circo che c’è attorno devono rendersi conto che non ci si può comportare in questo modo. I cittadini hanno diritto alla verità e noi siamo impegnati a dargliela“. E attacca ancora l’opposizione: “Se raccontiamo frottole in aula, non possiamo lamentarci se poi qualcuno lo fa in città: le frottole hanno sempre le gambe corte e prima o poi vengono fuori”.

Proprio nel giorno in cui era stata denunciata la presunta aggressione il consiglio regionale aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno fuori sacco presentato da Stefano Giordano (M5s) che impegnava Bucci e la giunta a “a condannare fermamente l’aggressione subita dal rappresentante della Cgil e a esprimere a quest’ultimo solidarietà per l’evento occorso”. “La matrice di tale aggressione – si legge nelle premesse dell’atto – secondo quanto riportato dagli organi di stampa è stata di natura fascista essendo stata preceduta dal saluto romano da parte degli aggressori”.

Oggi sono stati presentati altri due ordini del giorno. Uno, firmato dalla maggioranza, chiede di “non dare seguito” all’ordine del giorno di due settimane fa, invoca “le scuse pubbliche da parte dei consiglieri regionali di opposizione che hanno diffuso e amplificato notizie false” e impegna Bucci “a tutelare la credibilità e l’onorabilità del Consiglio regionale della Liguria, anche attraverso ogni atto politico e comunicativo necessario”. L’altro, sottoscritto dall’opposizione, chiede semplicemente di ritirare il provvedimento. Le forze politiche non sono riuscite a trovare un accordo per un documento unitario, motivo per cui entrambi gli ordini del giorno andranno in discussione nella prossima seduta. “Mi dispiace parecchio che non ci sia stato un ordine del giorno unanime anche questa volta. Sarebbe stato bello se qualcuno avesse chiesto scusa e avesse ammesso di essersi sbagliato”, il commento di Bucci.

“Irricevibili le parole del presidente della Regione sulle frottole – la reazione del consigliere del M5s Stefano Giordano -. Corre l’obbligo di ricordare a lui e alla maggioranza le innumerevoli volte in cui le destre hanno creato casi mediatici sul nulla e per i quali stiamo ancora aspettando le scuse del politico di turno. Il notorio caso del citofono di Bologna grida ancora vendetta Detto ciò, è vergognoso che il presidente oggi anziché rispondere alle interrogazioni abbia abusato dell’Aula per fare campagna elettorale per il suo delfino in difficoltà”.

Aderiamo alla proposta del presidente della Regione Liguria Marco Bucci di costituirci parte civile al fine di tutelare la credibilità e l’onorabilità dell’assemblea legislativa della Liguria, della nostra regione e del capoluogo ligure”, dicono in una nota i capigruppo di maggioranza di centrodestra. “Un brutto episodio che purtroppo è stato impropriamente amplificato e strumentalizzato a fini elettorali con accuse gravissime, anche in aula consiliare, dalle sinistre che, senza preoccuparsi di verificare i fatti, hanno chiamato a raccolta la piazza, agitando lo spauracchio del fascismo che invece a Genova non c’è – commentano -. Ancora una volta le sinistre, prive di validi argomenti, hanno fatto a dir poco sterili polemiche e, una volta venuti a galla i fatti, non hanno avuto nemmeno l’umiltà di chiedere scusa ai genovesi e ai liguri”.




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