Aggressione a Roseto Capo Spulico: è lucano il giovane ferito a colpi di machete
L’aggressione al giovane lucano è avvenuta a Roseto Capo Spulico: Il ventenne, originario di Senise, ferito è ora ricoverato in prognosi riservata. Ferito anche un altro ragazzo.
ROSETO CAPO SPULICO (COSENZA)- Potrebbe essere stata una spedizione punitiva, una resa dei conti. È l’ipotesi più credibile per dare un senso compiuto all’aggressione subita da due giovani, L.N., 20 anni, lucano originario di Senise (Potenza) e B.L., 19enne di origini rumene.
Il terribile episodio si sarebbe consumato intorno alle 3 e 30 della notte tra mercoledì e giovedì scorso, nel parcheggio adiacente al Parco “Qualità della Vita” e di fronte alla struttura protetta per anziani di “Villa Azzurra”, a poche decine di metri dal lungomare di Roseto Capo Spulico.
AGGRESSIONE ALL’ARMA BIANCA: DUE VITTIME IN OSPEDALE
L’aggressione sarebbe stata condotta “all’arma bianca”, ovvero con l’ausilio di un machete che avrebbe ferito gravemente i due giovani. Entrambi hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici ospedalieri: B.L. il 19enne di origini rumene, soccorso dal 118 di Trebisacce, è tutt’ora ricoverato presso il “Guido Chidichimo” di Trebisacce con una prognosi di 30 giorni. Sarà lui a riferire ai Carabinieri la sua versione dei fatti per mettere le forze dell’ordine sulle tracce degli autori dell’odiosa e sanguinaria aggressione.
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AGGRESSIONE: GRAVI CONDIZIONI PER IL GIOVANE LUCANO FERITO
L’altro giovane, L.N., come detto lucano di Senise, trasferito in codice rosso a Cosenza, è tuttora ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale dell’Annunziata. Dalle notizie apprese, per quanto frammentarie e da verificare, il giovane lucano avrebbe riportato un importante trauma cranico – contuso con la formazione di un voluminoso ematoma, conseguenza del colpo ricevuto durante l’aggressione. Inoltre avrebbe subito ferite in varie parti del corpo e soprattutto ad un lato dell’addome.
L’altro ferito, il diciannovenne di origini rumene, avrebbe subito l’amputazione di un dito ed una ferita lacero-contusa al capo. Per lui la prognosi è di 30 giorni. Il rapporto dei due giovani con Roseto Capo Spulico è dovuto alla loro attività lavorativa: entrambi prestavano servizio da anni, pare come camerieri, in altrettanti ristoranti, uno sul lungomare e l’altro sulla statale 106, della cittadina turistica dell’Alto Jonio cosentino.
INDAGINI SU SCENA DEL CRIMINE E COORDINAMENTO
L’area su cui si è verificata la violenta aggressione è stata transennata dai Carabinieri intervenuti dopo essere stati allertati sull’accaduto. Sul posto sono intervenuti i RIS e la scientifica per i rilievi necessari a comprendere le fasi dell’aggressione sulla quale indagano i Carabinieri della Compagnia di Cassano allo Jonio diretti dal nuovo comandante, il capitano Chiara Baione e supportati dagli uomini della Stazione di Roseto Capo Spulico, guidati dal maresciallo Marco Carafa. Ovviamente, tutto con la supervisione della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore capo, Alessandro D’Alessio. Ovviamente la violenta aggressione ha lasciato inorriditi i cittadini di Roseto Capo Spulico e l’eco della sanguinosa violenza è giunta ai comuni del comprensorio che hanno espresso sdegno e preoccupazione per l’accaduto.
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