Africa, il solare decolla: importati 15 GW di pannelli dalla Cina in un anno
Dopo anni di crescita lenta e frammentata, il solare africano sta imboccando una traiettoria di sviluppo. A dirlo è il nuovo rapporto di Ember, secondo il quale negli ultimi dodici mesi il continente ha importato dalla Cina pannelli fotovoltaici per una capacità complessiva di 15 GW, con un incremento del 60% rispetto ai dodici mesi precedenti.
A trainare il balzo non sono solo i mercati già maturi come Sudafrica ed Egitto, ma soprattutto un gruppo crescente di Paesi che finora avevano avuto installazioni marginali. Dal 2023 al 2025, le importazioni di pannelli solari al di fuori del Sudafrica sono quasi triplicate, passando da 3,7 a 11,2 GW. Venti Paesi hanno registrato nuovi record annuali e venticinque hanno importato almeno 100 MW, contro i quindici dell’anno precedente. Tra i casi più eclatanti, l’Algeria ha aumentato di 33 volte le proprie importazioni, lo Zambia di otto volte, il Botswana di sette. Mentre Sudan, Liberia, Rdc, Benin, Angola ed Etiopia hanno più che triplicato.
La graduatoria vede il Sudafrica ancora al primo posto, seguito dalla Nigeria, che ha superato l’Egitto, e dall’Algeria in terza posizione. Ma l’impatto maggiore si avrà nei Paesi più piccoli: i pannelli importati in Sierra Leone, se installati, sarebbero in grado di generare l’equivalente del 61% della produzione elettrica nazionale del 2023. In Ciad coprirebbero il 49%, in Liberia il 25%, in Somalia ed Eritrea il 15%. In totale, sedici Paesi potrebbero aumentare la produzione elettrica di almeno il 5%.

Il report sottolinea anche la valenza economica della transizione. In molti Stati, i pannelli solari vanno a sostituire generatori diesel: in Nigeria, ad esempio, un modulo da 420 Watt costa circa 60 dollari e si ripaga in meno di sei mesi grazie al risparmio sul gasolio, mentre in Paesi con carburante più caro il payback è ancora più rapido. Non a caso, in nove dei dieci principali importatori africani il valore delle importazioni di petrolio raffinato è fino a 107 volte superiore a quello dei pannelli solari.
Dietro la crescita c’è la dipendenza dalle forniture cinesi, che rappresentano oltre l’80% della produzione mondiale. L’Africa oggi produce ancora poco: solo Marocco e Sudafrica hanno impianti da 1 GW l’anno, ma in Egitto sono in arrivo tre gigafactory che cambieranno il quadro (EliTe Solar da 3 GW, Sunrev da 2 GW, Masdar da 4 GW).
Ember avverte che siamo solo all’inizio: il boom africano non ha ancora la scala del Pakistan, che negli ultimi due anni ha importato più pannelli dell’intero continente. Ma la dinamica potrebbe accelerare molto rapidamente, soprattutto nel segmento del solare distribuito, che già oggi alimenta case, negozi, ospedali e scuole.
Il messaggio del think tank è chiaro: l’Africa è entrata in una fase di decollo solare, ma servono dati più accurati e politiche più mirate per governare una transizione che potrebbe trasformare il continente, ridurre la dipendenza dal diesel e garantire elettricità più pulita e accessibile a milioni di persone.
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