Emilia Romagna

Affitti alle stelle, a Rimini +27% dal 2020. “Prezzi insostenibili per spazi minimi, stagionali e studenti non ce la fanno più”


Il mercato immobiliare della Romagna continua a crescere, ma non è una buona notizia per chi cerca casa. Secondo i dati elaborati dal Sicet Cisl Romagna, su base Immobiliare.it, i prezzi degli affitti al metro quadro nelle province di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena sono ai massimi storici. Una dinamica che sta generando forti criticità non solo per residenti e famiglie, ma anche per studenti universitari e lavoratori stagionali, categorie che ogni anno si trovano a dover competere con una disponibilità abitativa sempre più scarsa e costosa.

Per quanto concerne la provincia di Rimini, il prezzo medio dell’affitto è passato da 11,35 euro al metro quadrato di gennaio 2020 a 14,91 euro al metro quadrato a maggio 2025, registrando un aumento complessivo del 31,4% in cinque anni e un ulteriore incremento del 14,1% su base annua nel 2025 (periodo gennaio-maggio). 

Nel capoluogo, Rimini, il canone medio è salito da 9,43 euro al metro quadrato a 12,05 euro al metro quadrato (+27,8% dal 2020), con un aumento del 2,2% solo nei primi cinque mesi del 2025. Si segnala un picco massimo raggiunto di 12,20 euro al metro quadrato a marzo 2025. Riccione registra un incremento più contenuto ma comunque significativo, passando da 18,75 euro al metro quadrato a 20,60 (+9,9% in cinque anni), con un picco storico di 26,11 al metro quadrato raggiunto a giugno 2024 e un aumento del 2,8% nel 2025.

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Affitti alle stelle: chi ne paga le conseguenze 

“Questa tendenza non riguarda solo chi cerca casa per vivere tutto l’anno – spiega Luca Giacobbe, segretario generale Sicet Cisl Romagna –. Anche gli studenti universitari faticano a trovare una stanza in affitto, spesso affrontando prezzi insostenibili per spazi minimi”.

Un altro fronte emergente è quello dei lavoratori stagionali del turismo, che ogni anno affluiscono nelle località costiere per lavorare nei settori della ristorazione, ospitalità, intrattenimento e commercio. “Registriamo sempre più giovani lavoratori che, pur avendo un contratto stagionale, non riescono a trovare un alloggio dove dormire. In molti casi sono costretti a soluzioni temporanee, a spostarsi ogni settimana, o addirittura a rifiutare l’impiego”, spiegano da Sicet Cisl. A questo si aggiunge la pratica sempre più diffusa, da parte dei proprietari, di destinare le abitazioni esclusivamente agli affitti brevi per turisti, riducendo ulteriormente la disponibilità per studenti e lavoratori.

Qualità della vita: giovani e anziani, Rimini sempre nelle retrovie. Insicurezza e affitti cari sono un fardello

Non va meglio per chi vive con la pensione. L’innalzamento dei canoni colpisce duramente anche molti anziani, che si trovano a dover sostenere affitti insostenibili con redditi fissi e spesso modesti. Molti di loro sono costretti a ridurre spese essenziali per riuscire a far fronte al caro casa, oppure a rinunciare a vivere nei centri urbani per trasferirsi in aree più isolate, dove però devono scontrarsi con la carenza di servizi essenziali.

Il sindacato Sicet Cisl Romagna lancia un appello alle istituzioni locali e regionali: “Bisogna intervenire ora, prima che il problema esploda. Servono politiche strutturali per contenere il caro casa e garantire il diritto all’abitare. Serve, e con urgenza, un vero piano casa nazionale e politiche abitative che nelle agende dei governi sono assenti da oltre 20 anni, ricordo che l’ultimo vero intervento in materia fu fatto dal governo Fanfani. La casa non è solo un bene economico, ma un bene sociale, un vero e proprio diritto”.

Francesco Marinelli, di Cisl Romagna, aggiunge: “La situazione degli affitti in Romagna è diventata insostenibile e richiede un intervento urgente. È inaccettabile che lavoratori e pensionati, che non solo hanno contribuito ma continuano a contribuire al nostro sistema, si trovino oggi a lottare per garantirsi un tetto. Non si tratta più solo di un disagio, ma di una vera e propria emergenza sociale che compromette la dignità e la qualità della vita di migliaia di persone. Dobbiamo agire subito per implementare politiche abitative concrete che restituiscano alla casa il suo valore di diritto e non di mero bene economico. Inoltre questa situazione si ripercuote negativamente anche sull’attrattività del territorio romagnolo: diventa sempre più difficile attrarre e trattenere lavoratori, giovani e famiglie in un’area che non riesce a garantire condizioni abitative dignitose e accessibili”.


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