Basilicata

Affidopoli lucana, aumentano le perplessità

Si allarga il caso dell’affidopoli lucana. Interrogazione della minoranza del consiglio comunale di Abriola dopo le commesse affidate per la promozione della festa di San Valentino a una ditta di Lamezia Terme, al centro del filone potentino


Continuano ad aumentare le richieste di chiarimenti sulle rivelazioni de l’Altravoce-Quotidiano del Sud a proposito di strani affidamenti diretti da parte di Comune di Potenza, Acquedotto lucano, Regione Basilicata, Arpab e Parco nazionale dell’Appennino lucano.
A presentare un’interrogazione, questa volta, è stata la minoranza del consiglio comunale di Abriola.

AFFIDOPOLI LUCANA, L’INTERROGAZIONE DELLA MINORANZA CONSILIARE DI ABRIOLA

L’iniziativa è arrivata in seguito alle perplessità sollevate sui social da Gianluigi Laguardia in relazione alle commesse affidate per la promozione della festa di San Valentino, che è il santo patrono di Abriola.
Oltre a diverse imprese di comunicazione locali, infatti, compare anche una ditta di Lamezia Terme, la Shake srls, che è al centro del filone potentino dell’ “affidopoli lucana”.
A giugno, infatti, proprio alla Shake srls il Comune di Potenza ha affidato 30mila euro di lavori per riparare le infiltrazioni d’acqua nella palestra della scuola di Potenza. Nonostante la ditta in questione non abbia nemmeno l’iscrizione al registro delle imprese della Camera di commercio per questo tipo di attività.

L’INTERROGAZIONE DI “AMIAMO ABRIOLA”

Nell’interrogazione a firma del consigliere comunale di “Amiamo Abriola” Domenico Triunfo si fa espresso riferimento all’inchiesta giornalista del Quotidiano, e quanto pubblicato successivamente da Basilicata24 e Laguardia. Quindi si evidenzia che il Comune di Abriola avrebbe «intrattenuto rapporti e/o erogato somme di denaro (…) negli ultimi anni alla Shake srls». Una ditta calabrese, sì, ma legata a doppio filo al gruppo editoriale potentino della famiglia Postiglione, molto vicino a sua volta sia al sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, che al suo collega abriolano, Romano Triunfo.

I RAPPORTI CON LA DITTA CALABRESE LEGATA AL GRUPPO POSTIGLIONE

L’omonimo consigliere di minoranza chiede pertanto «massima trasparenza sull’operato amministrativo (…) in presenza di notizie di stampa che sollevano dubbi». Dunque invita il sindaco a fornire «una relazione dettagliata su tutti i rapporti amministrativi ed economici intercorsi» con la Shake srls, «a partire dalla data di insediamento di questa amministraione comunale fino a oggi».

LA RICHIESTA DI TRASPARENZA SULL’OPERATO AMMINISTRATIVO

Quindi a mettere a disposizione «tutte le determine dirigenziali di affidamento, incarico o pagamento», «tutte le fatture, contratti e documentazione di spesa relativi a tali rapporti», e «tutta la rendicontazione dei servizi e/o lavori effettivamente svolti da Shake srls (…) in questi anni».
L’esponente di “Amiamo Abriola” chiede infine al primo cittadino di fornire «chiarimenti e opportune valutazioni» nell’aula del consiglio comunale «sulla compatibilità di tali rapporti con le risultanze dell’inchiesta “Affidopoli lucana”».

AFFIDOPOLI LUCANA, LE VERIFICHE IN REGIONE

L’interrogazione di Triunfo è arrivata mentre in Regione proseguono le verifiche richieste dal governatore Vito Bardi sulle commesse affidate da Dipartimento Ambiente, Acquedotto lucano e Arpab non alla Shake srls, ma a due strane organizzazioni non profit che paiono averne preso il posto tra i beneficiari di ricche commesse da parte di un gruppo ben definito di amministrazioni. Ottenendone 5 in appena 10 mesi di attività per 350mila euro complessive. Solo e soltanto in Basilicata, pur essendo entrambe basate fuori regione.

LE COMMESSE AFFIDATE A DUE ORGANIZZAZIONI NO PROFIT

Si tratta dell’associazione “Mediamente”, con sede legale a Torino, e la gemella “Cooperare”, con sede legale a Firenze. Due entità fantomatiche presiedute da una stessa, misteriosa signora Argentina, “Maria Lìa Bagnoli”, che risulta affiancata nei due consigli direttivi dall’austriaco “Dominik Lutz”, e dal turco “Can Sinistar Gokhan”. Tutti e tre introvabili.
A l’Altravoce-Il Quotidiano della Basilicata, inoltre, diversi dei presunti soci fondatori di “Cooperare” hanno smentito di aver mai partecipato all’assemblea costitutiva e di aver apposto la firma sullo statuto. Segnalando anche un furto d’identità ai loro danni.

GLI AFFIDAMENTI FUORI DALL’INCHIESTA INTERNA DELLA REGIONE

Resta fuori dall’inchiesta interna di via Verrastro la commessa assegnata, a fine settembre, all’associazione “Mediamente” dal Parco nazionale dell’Appennino lucano. Un affidamento diretto da 65mila euro per«ideazione, progettazione e realizzazione di eventi finalizzati a dare visibilità alle azioni di tutela e promozione» dell’ente.
La vigilanza sui parchi nazionali, infatti, spetta al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e non alla Regione Basilicata.

IL CASO APPENNINO LUCANO

Il direttore generale del Dipartimento presidenza di via Verrastro Donato Del Corso, invece, ha chiesto lumi su modalità di scelta e controlli effettuati in relazione agli altri affidamenti sospetti, che sono 4.
A marzo “Mediamente” ha ottenuto una prima commessa da 61mila euro da Acquedotto lucano spa, società di proprietà di Regione e 119 comuni lucani su 131 che gestisce il servizio idrico in Basilicata. Oggetto: «servizi di agenzia di stampa per comunicazioni crisi idrica e bonus idrico».
A fine maggio, invece, dal Dipartimento Ambiente della Regione è arrivata una commessa da 14.800 euro a “Cooperare” per l’organizzazione di un evento al Teatro Stabile di Potenza sulla rigenerazione urbana, che ha visto salire sul palco, pochi giorni dopo, il governatore Bardi, già comandante generale in seconda delle Fiamme Gialle, e il sindaco di Potenza Telesca.

AFFIDOPOLI E ACQUEDOTTO LUCANO

Come pure il funzionario regionale che ha firmato l’affidamento, Angelino Mazza, e l’allora direttore generale del Dipartimento Ambiente, Michele Busciolano, ex ufficiale dei servizi segreti in aspettativa e colonnello della Guardia di finanza, attualmente alla guida della direzione Amministrazione digitale.

L’AGENZIA REGIONALE PER L’AMBIENTE

Il 20 agosto, infine, il colpaccio dell’Agenzia regionale per l’ambiente nell’ambito di un progetto per l’implementazione della sicurezza informativa finanziato con fondi del Pnrr. Con un primo affidamento a “Mediamente” da 91.050 euro, per: «definizione e pianificazione delle attività di potenziamento per la gestione delle identità digitali e degli accessi logici», e dell’«applicazione dei nuovi modelli di governance definiti» e «delle politiche di accesso e dei nuovi standard di “user & role management”».

Più un secondo affidamento da 113mila euro a “Cooperare” con oggetto: «definizione dei modelli per la valutazione del rischio, definizione del processo di backup&restore; delle attività collegate alla gestione e risposta agli incidenti di sicurezza». E poi: «costituzione del Red team; definizione di gestione degli incidenti cyber, definizione del playbook; definizione del processo di gestione dei log, monitoraggio delle minacce».


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