Aeroporto, dopo 4 anni bilancio in “rosso”: pesa il flop del Perugia-Bergamo

di Daniele Bovi

Una perdita «episodica e non strutturale», legata a spese straordinarie per operazioni considerate strategiche per lo sviluppo dello scalo; operazioni, come nel caso del volo Perugia-Bergamo operato da Aeroitalia, non esattamente riuscite. I soci di Sase – la società che gestisce l’aeroporto di Perugia – si riuniranno giovedì per approvare il bilancio 2024: dopo quattro anni consecutivi di utili, l’anno scorso si è chiuso con un “rosso” di 313.463 euro.

Il “rosso” Nei documenti di Sase la perdita viene definita «episodica e non strutturale» e, in particolare, a pesare sono stati i maggiori costi per i contributi di co-marketing riconosciuti alle compagnie aeree, oltre all’introduzione del presidio medico sanitario imposto da normativa nazionale. Per questi contributi la spesa è stata di 417mila euro in più, largamente assorbiti dal Perugia-Orio al Serio, rotta chiusa con risultati molto lontani dalle aspettative. I costi, infatti, sono stati elevati mentre a fronte di 24mila passeggeri ipotizzati quelli reali sono stati 10mila in meno. Un volo segnato poi da inefficienze varie e continui cambi di orario: fattori che hanno portato a un aumento delle spese per Sase.

I costi Nel complesso, i costi per servizi sono aumentati di 700mila euro e a pesare, nel 2024, c’è anche l’attivazione del presidio medico sanitario richiesto dalle nuove normative, con un impatto di 191.439 euro. Segno più anche per le spese per il personale, aumentate del 17,98 per cento per far fronte all’incremento dei movimenti aeroportuali, sia con personale interno che con lavoratori interinali.  A questi elementi si aggiungono gli investimenti effettuati per il potenziamento delle infrastrutture e per nuovi mezzi elettrici, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. 

AEROPORTO, LE ROTTE DEL PIANO INDUSTRIALE 2025-2028

Il bilancio Nel dettaglio, il bilancio mostra un incremento del valore della produzione (+4,12 per cento) e dei ricavi complessivi (+7,20 per cento), con un buon andamento dei ricavi non aviation (vedi per esempio affitti e parcheggi), cresciuti del 21 per cento. La perdita sarà coperta utilizzando parte della riserva straordinaria, che a fine 2024 ammontava a quasi 600mila euro. Settimane fa è stato approvato il nuovo piano industriale 2025-2028, che prevede un «importante apporto di contributi da parte degli azionisti e degli stakeholder» e punta a un pareggio di gestione già nel 2025. A sostegno, sono stati stanziati 4 milioni di euro per la promozione dei flussi turistici e lo sviluppo infrastrutturale. 

I soci Palazzo Donini, che detiene la quota di maggioranza attraverso Sviluppumbria, ha dettato poi una serie di indirizzi alla società al cui timone, da poche settimane, è arrivato il professor Luca Ferrucci: in particolare, viene richiesto di promuovere ogni azione di razionalizzazione per il rispetto degli obiettivi di bilancio e di rafforzare il controllo di gestione, con relazioni semestrali alla Regione. Viene sollecitata anche una soluzione concreta al problema del «free riding», ovvero la mancata partecipazione di alcuni soci agli oneri finanziari. Tema sul quale è intervenuto anche il collegio sindacale, il quale ha evidenziato che «la realizzazione di una crescita duratura e il rafforzamento strutturale di Sase Spa non possono prescindere da un sostegno finanziario da parte di tutti soci».  

I passeggeri A sorridere è invece il bilancio che riguarda il traffico. L’esercizio 2024 ha visto confermare e superare il livello registrato nel 2023, mantenendosi stabilmente sopra la soglia dei 500mila passeggeri, segnando così un record per il secondo anno consecutivo. Quanto al 2025, invece, tra gennaio e aprile i passeggeri sono stati oltre 133mila, con un aumento del 24 per cento rispetto all’anno prima. Trend confermato anche a maggio, il migliore di sempre con oltre 68mila passeggeri.