Marche

«Adesso vai da mamma». Punito il branco


ANCONA Quattro condanne, due assoluzioni. È terminato così il processo (con il rito abbreviato) incardinato dalla procura contro sei ragazzi, accusati di aver pestato e rapinato un 23enne di Ostra sul lungomare di Senigallia la notte del 3 luglio del 2021. Al ragazzo erano spariti un bracciale e una catenina. Dopo le botte gli avevano urlato: «Ora corri a casa da mamma». La sentenza è stata emessa dal gup Alberto Pallucchini, le pene: da 2 anni a 4 mesi a 2 anni 8 mesi di reclusione per quattro imputati.

Le accuse

Di età compresa tra i 21 e i 24 anni, sono residenti tra la Vallesina e il Senigalliese. Assolti altri due giovani per non aver commesso il fatto. Il 23enne che aveva preso le botte era parte civile con l’avvocato Domenico Liso. Era finito all’ospedale con una prognosi di 15 giorni per le lesioni al naso, alla bocca ed ecchimosi varie al volto. Tra le accuse conteste a vario titolo, c’erano le lesioni personali e la rapina in concorso. Nel branco erano stati individuati dai carabinieri anche tre ragazzi, minorenni all’epoca dei fatti. La loro posizione è vagliata dal tribunale competente.

I fatti

La violenza di quella notte sarebbe scaturita da vecchie ruggini, partite almeno un paio di anni prima stando a quanto denunciato dal 23enne. Il giovane tra il 3 e il 4 luglio del 2021 si trovava con alcuni amici sul lungomare. A un certo punto, sarebbe stato avvicinato da un componente del branco per un primo affronto, terminato con qualche manata subita. Sembrava che fosse tutto finito lì, senza particolari ripercussioni. E invece, stando all’accusa, poco dopo il 23enne era stato accerchiato. Sarebbe stato colpito ripetutamente con calci, pugni e schiaffi. Un crescendo di violenza che aveva fatto finire il ragazzo a terra, stordito per i colpi ricevuti. Mentre si trovava inerme sull’asfalto, sempre secondo la versione della procura, la gang aveva strappato alla vittima la catenina d’oro che portava al collo, un orecchino e un bracciale d’acciaio. Il 22enne, per fuggire, era stato aiutato da un suo amico. In quel frangente sarebbe stato anche schernito: «Le hai prese, stai zitto, ora vai a casa da mamma».

La denuncia

Nei giorni successivi, il giovane era andato a sporgere denuncia ai carabinieri, fornendo le indicazioni per risalire all’identità dei componenti del branco. Quattro giorni dopo la rapina sul lungomare, sarebbe stato picchiato anche un amico del 23enne, con calci e pugni. Per questo episodio, però, la querela è stata ritirata. Tra i difensori, gli avvocati Raffaele Sebastianelli, Rino Bartera, Giuseppe Muzi e Giorgia Gasparetti.




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