Addio alla tensostruttura della fiera, dopo il Nautico la demolizione. Ma c’è chi dice no – Lavocedigenova.it
La notizia circolava da diversi mesi, addirittura a fine aprile del 2024, quando l’allora amministrazione Piciocchi, nel corso di un Consiglio Comunale, aveva dato conferma.
La tensostruttura di Vittorio Gratarola, nota come ‘Le Vele’, sarà demolita subito dopo il Salone Nautico Internazionale, in programma a Genova dal 18 al 23 settembre 2025.
Non una novità, dunque, quella della rimozione dell’opera realizzata nei primi 2000 dall’architetto genovese e che, a oggi, non rientra nel masterplan di Renzo Piano.
Dopo due proroghe, nel 2023 e nel 2024, sembra giunto il famigerato momento dello ‘smontaggio’ della copertura, giudicata non coerente con il progetto donato al Comune dall’archistar per il Waterfront di Levante.
Qualche settimana fa, la sindaca Silvia Salis e il vice sindaco Alessandro Terrile hanno incontrato Piano all’interno del suo studio.
Tra gli argomenti al centro dell’incontro c’era anche il futuro delle Vele che, tra poco più di un mese, saluteranno per sempre il paesaggio genovese.
Una sorta di ‘diktat’ da parte di Piano, che ha ribadito la necessità di demolire la struttura, totalmente assente nel suo ridisegno del nuovo quartiere fieristico, anche per non ostruire la vista sul mare degli appartamenti del distretto.
Una presa di posizione a cui il Comune sarà costretto a dare seguito. Secondo la delibera del 2021, infatti, l’amministrazione è vincolata alle indicazioni dell’architetto genovese.
Demolire la struttura costerà circa 1,4 milioni di euro, un costo minore se si pensa che per la manutenzione della stessa, la stima aveva superato i due milioni. La prima soluzione dunque appare più semplice ed economicamente sostenibile, oltre che la favorita di Piano.
Ma se da una parte tutto appare tremendamente lineare, quasi semplice nel suo percorso, dall’altra non manca chi dice no alla demolizione.
Secondo alcune fonti, infatti, alcuni membri del Partito Democratico avrebbero sollevato dubbi sulla necessità di demolire la struttura, a oggi l’unica con copertura in grado di ospitare grandi eventi per la città.
Già impiegata per il Salone Nautico, e lo sarà ancora a settembre, la tensostruttura ha accolto la tanto chiacchierata Ocean Race, ma anche eventi di varia natura, concerti e manifestazioni cittadine.
Con lo stadio fuori dai giochi, per il momento, e con un Palasport ridisegnato per ospitare cinquemila persone meno uno, numeri decisamente inferiori alle necessità di alcuni eventi e produzioni, Le Vele sembrano apparire come unica soluzione, certamente temporanea, o quantomeno da ridisegnare se si decidesse di mantenere una struttura similare.
In passato, il Comune aveva chiesto a Piano di lavorare per un progetto capace di integrare la struttura o di sostituirla con una adatta alla funzione. A oggi, di questa sostituzione tuttavia non si ha traccia.
Il dilemma, in fondo, resta sempre lo stesso: che futuro si vuole per Genova?
La città attrattiva, tratteggiata da più parti, capace di offrire alternative di vario genere per diverse età, in alcune circostanze appare fortemente messa in discussione.
Quello di cui ha bisogno la città, però, via via appare chiaro: in un sistema ministeriale in cui la cultura nel suo senso più ampio è sempre più minacciata, garantire luoghi di aggregazione, spazi per incontri ed eventi si mostra come unica alternativa all’isolamento dei nostri tempi.
Una rete efficace, capace di salvaguardare le peculiarità della città sarebbe in grado di far rifiorire l’unicità di Genova, costruendo un racconto che abbraccia sfaccettature immense da un punto di vista totalmente inedito.
LA STORIA DE LE VELE
Progettata dall’architetto genovese Vittorio Gratarola, la tensostruttura conosciuta come “Le Vele” venne realizzata nei primi anni 2000 per ospitare eventi temporanei nell’area fieristica di Genova, in particolare in supporto al Palasport e in occasione del Salone Nautico Internazionale.
Il nome deriva dalla forma iconica delle coperture in telo PVC tensostrutturato, che ricordano vele gonfiate dal vento e che si stagliano contro il profilo urbano del waterfront. La struttura è leggera, modulare e pensata per coprire un’ampia superficie senza pilastri interni, rendendola flessibile per molteplici usi: dai grandi eventi musicali, a manifestazioni espositive, incontri sportivi e concerti.
Nel tempo ha ospitato manifestazioni come concerti e rassegne musicali estive, eventi collaterali al Nautico e attività fieristiche.
Nel 2021 il Comune di Genova ha avviato un ripensamento dell’intera area dell’ex Fiera, sulla base del masterplan donato da Renzo Piano, che non include “Le Vele”. La struttura ha ricevuto due proroghe per la sua permanenza, nel 2023 e nel 2024, ma il progetto di riqualificazione prevede la sua definitiva rimozione entro il 2025.
Con la sua demolizione si chiude un capitolo dell’architettura leggera a Genova: un’opera che ha saputo unire funzionalità e identità visiva, ma che, per ora, non sembra trovare posto nella nuova visione urbana.
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