Piemonte

Addio Ale, il bimbo malato di tumore per cui era partita una raccolta fondi

Non ce l’ha fatta il piccolo Ale, 6 anni, contro il brutto male per cui ha combattuto per due anni. Aveva 4 anni quando gli è stato diagnosticato un neuroblastoma al IV stadio molto aggressivo che il bimbo, insieme con la sua famiglia, i suoi genitori Alice e Riccardo e suo fratello Lele, ha affrontato, tra Torino e Roma, tra chemioterapie, immunoterapie, due autotrapianti di midollo, radioterapie. Anche l’odissea burocratica, che Repubblica ha raccontato e da cui era partita una mobilitazione della stessa mamma Alice Manconi con altri genitori che vivono drammi simili per cercare di aumentare le tutele per le famiglie e così poter stare più accanto ai loro figli affetti da malattie gravi in caso di ricadute.

Quando le condizioni cliniche sono peggiorate per Ale, è partita una raccolta fondi per aiutarlo a vivere i suoi sogni, come tuffarsi in piscina o, non potendo viaggiare per il mondo, assaporarne comunque le bibite più strane

Quando le condizioni cliniche sono peggiorate per Ale, è partita una raccolta fondi per aiutarlo a vivere i suoi sogni, come tuffarsi in piscina o, non potendo viaggiare per il mondo, assaporarne comunque le bibite più strane. E così è stato: ha trascorso gli ultimi mesi abbracciato dal calore della sua famiglia a casa, riuscendo a trovare la felicità nelle piccole cose, finché la malattia non è diventata più aggressiva e ieri la notizia più brutta. «Ora ti pensiamo così, libero e felice. Vola amore», sono state le parole di mamma Alice che sui social in questi anni ha raccontato cosa vuol dire per una famiglia affrontare una malattia simile, così da dare forza e sostegno ad altre persone.


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