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Addio al professor Emilio Pacitti, il cordoglio del liceo Fascitelli di Isernia | isNews

“Grazie a doti di equilibrio e serietà, è stato per docenti e studenti un punto di riferimento costante”


ISERNIA. Il Majorana-Fascitelli dice addio all’amato e stimato professor Emilio Pacitti, storico Preside del Liceo Fascitelli. Profondo conoscitore della cultura classica, ha dedicato la sua intera vita all’educazione delle giovani generazioni, traducendo in atto i più alti valori dell’humanitas e fornendo con il suo esempio un modello da seguire.

Figura paterna, affettuosa e autorevole al tempo stesso, ha infatti incarnato l’ideale del ‘maestro’ celebrato da Quintiliano, fondendo competenza professionale e qualità morali che gli hanno permesso di promuovere la costruzione di rapporti umani sempre improntati al rispetto, alla stima reciproca e all’affetto.

“Grazie a doti di equilibrio e serietà, è stato per docenti e studenti un punto di riferimento costante. Anche da preside, non ha mai smesso di sentirsi insegnante e ha vissuto questo ruolo come una vera e propria missione, ligio al compito di educare i giovani ai più sani valori civili, avendo sempre l’onestà e il bene come argomenti preferiti. Ha tradotto, poi, l’esperienza acquisita sul campo in preziosi consigli ed insegnamenti di cui ancora oggi faccio tesoro”, ricorda la dirigente Carmelina Di Nezza.

Dopo il pensionamento, ha continuato a seguire con discrezione la sua scuola, compiacendosi nel vedere gli ex studenti farsi strada nella vita e nel lavoro, considerando i loro successi il più grande riconoscimento di una lunga e intensa carriera. “Ricordo ancora la gioia e l’orgoglio provati quando, dopo anni di forzata chiusura, l’edificio del Fascitelli, quasi una sua seconda casa, è stato finalmente restituito alla cittadinanza, perché quel luogo aveva per lui un valore simbolico: era un presidio di cultura e memoria”, scrive ancora la dirigente.

Marito esemplare, padre amorevole e amico fidato, ha vissuto una vita semplice, fatta di sane e rituali abitudini: lunghe passeggiate, amabili conversazioni, ora più serie ora più facete, sulla vita di tutti i giorni e sulla cura dei campi, altra sua nobile occupazione. “Chi lo ha conosciuto lo ricorderà con infinito affetto e imperitura stima come uomo di altri tempi, un vir bonus nella sua più profonda accezione”, chiosa la Di Nezza.


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