Addio a una leggenda del Wrestling: è morto Rey Misterio
Il mistero della morte di Misterio. Che di nome faceva Rey, aveva 66 anni ed era un gigante del wrestling «puro e duro» d’antan: l’emblema dello sport-spettacolo che negli anni d’oro teneva incollati alla tv milioni di spettatori in tutto il mondo (Italia compresa). E Rey Misterio, con la sua maschera iconica, era in vetta nella hit di gradimento dei campioni WWE più amati dai giovanissimi (e non solo) che tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 stravedevano per quel messicano enigmatico dagli occhi di ghiaccio (usava apposite lentine azzurre) che «massacrava» (o meglio, fingeva di massacrare) ogni avversario. Con lui il match si trasformava in un fantasmagorico show e il ring (col tappeto foderato di gommapiuma) in un set cinematografico popolato da attori che volavano dall’angolo all’altro come pupazzi di gomma, senza mai farsi male; attori però che non avevano bisogno di stunt man come controfigura per le scene più pericolose: no, loro erano atleti veri, capaci di acrobazie impossibili da vedere perfino alle Olimpiadi, e con in più una capacità interpretative da far invidia ai migliori allievi dell’Actor Studio. Al momento le cause della morte di Ray Misterio senior (da non confondersi con il nipote, Ray Misterio senior, suo erede sportivo e spirituale) restano «ignote»: giusto così, la fine di una leggenda «deve» rimanere avvolta nella nebbia del dubbio. L’ultima esibizione dei Ray Misterio (zio e nipote) risale allo scorso anno ed entrambi apparivano in gran forma.
Ora l’unico superstite iconico del wrestling mitologico rimane l’immarcescibile Hulk Hogan che considera Trump il suo «eroe», cordialmente ricambiato dal tycoon Usa che ha definito «L’Incredibile Hulk» il «prototipo dell’americano migliore». Non solo, Donald pare intenzionato a trovare per Hogan anche un ruolo istituzionale all’interno del governo federale a stelle e strisce: per il 71enne wrestler statunitense si dice sia già pronta una sedia di capo del «Consiglio Presidenziale sulla Forma Fisica».
Dalla sedia brandita sul ring (per romperla sulla testa degli avversari), alla sedia blandita alla Casa Bianca. Parabola scontata per chi ha fame di potere. E così «L’Incredibile Hulk» divenne «Il Prevedibile Hulk».
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