Addio a Ozzy Osbourne, icona indomita del Rock
Roma, 22 lug. (askanews) – John Michael Osbourne, universalmente conosciuto come Ozzy, è stato molto più di un semplice musicista: è una forza della natura, un’icona che ha plasmato il volto dell’heavy metal e un sopravvissuto indomito. Nato il 3 dicembre 1948 a Aston, Birmingham, Inghilterra, la sua vita è stata una tumultuosa odissea di eccessi, trionfi e incredibili rinascite artistiche. L’infanzia di Ozzy fu segnata dalla povertà e da un percorso scolastico difficile, che lo vide abbandonare gli studi a soli 15 anni. Prima di scoprire la sua vera vocazione, si destreggiò in una serie di lavori umili, tra cui operaio in una macelleria e in un mattatoio, esperienze che, forse, contribuirono a forgiare la sua indole ribelle e il suo lato “oscuro”.
La musica, però, era un richiamo irresistibile. Dopo diversi tentativi con piccole band locali, l’incontro con Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward diede vita a quella che sarebbe diventata una delle band più influenti della storia: i Black Sabbath. Con i Black Sabbath, Ozzy fu la voce e il volto di un genere nascente. La loro musica, cupa, pesante e spesso intrisa di tematiche oscure e mistiche, risuonò profondamente per una generazione, gettando le basi per l’heavy metal. Album come “Black Sabbath”, “Paranoid” e “Master of Reality” sono pietre miliari, e la presenza scenica carismatica e imprevedibile di Ozzy era il fulcro delle loro performance. La sua voce lamentosa e inconfondibile, unita ai testi spesso sinistri di Geezer Butler, creò un’atmosfera unica che definì un’era.
Ma gli anni ’70 furono anche un periodo di eccessi sfrenati. L’abuso di alcol e droghe divenne una parte integrante della vita di Ozzy, portando a tensioni interne alla band e, infine, alla sua estromissione dai Black Sabbath nel 1979. Molti avrebbero predetto la fine della sua carriera. Invece, fu l’inizio di un nuovo capitolo straordinario.
Sotto la guida della sua futura moglie e manager, Sharon Arden (poi Osbourne), Ozzy intraprese una carriera solista di enorme successo. Con l’aiuto del talentuoso chitarrista Randy Rhoads, pubblicò “Blizzard of Ozz” nel 1980, un album che non solo rilanciò la sua carriera, ma lo proiettò in una nuova dimensione di stardom. Brani come “Crazy Train” e “Mr. Crowley” divennero inni e dimostrarono che Ozzy, lungi dall’essere finito, era più vitale che mai. La sua carriera solista è stata costellata di successi commerciali e acclamazione di critica, con tour mondiali, apparizioni leggendarie e l’introduzione di chitarristi di talento che hanno contribuito a definire il suono del metal moderno.
La sua figura pubblica è sempre stata complessa: da un lato il “Principe delle Tenebre” che ha scioccato e deliziato, dall’altro un uomo con un lato vulnerabile e un senso dell’umorismo bizzarro. La reality TV, con “The Osbournes” nei primi anni 2000, ha rivelato al mondo un lato più intimo e comico della sua vita familiare, cementando ulteriormente il suo status di icona culturale.
Nonostante le continue battaglie con la salute, tra cui un recente morbo di Parkinson e gli esiti di un incidente in quad, Ozzy Osbourne ha dimostrato sempre una resilienza incredibile. Il 5 luglio 2025 con ‘Back to the Beginning’, evento già passato agli annali del rock l’ultimo concerto. La sua Birmingham accoglie il concerto d’addio dei Black Sabbath riuniti, per l’ultima volta, là dove tutto è cominciato.
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