Politica

Addio a Loredana Bartoletti, una signora del giornalismo italiano

Se ne è andata in silenzio, in punta di piedi – come aveva sempre lavorato – una signora del giornalismo italiano, una di quelle figure magiche e indispensabili che non stanno mai in prima fila, ma sono il sale delle redazioni: ne organizzano il lavoro, guidano i giornalisti, decidono la gerarchia delle notizie. Loredana Bartoletti aveva 72 anni, aveva già affrontato due volte un tumore, ma il terzo comparso due mesi fa è stato veloce e implacabile.

Era arrivata a Repubblica negli anni 90, dopo essersi diplomata alla Luiss in giornalismo. I primi passi li aveva compiuti seguendo la politica, e aveva subito dimostrato le sue doti: la capacità di inserirsi nell’ambiente, di cogliere al volo la notizia, di sapere come affrontarla. Tanto che era diventata presto vice del servizio politico quando lo guidava Mario Orfeo. Le sue doti l’hanno portata poi a guidare Repubblica.it negli anni fondativi, quando il sito è esploso, quando ogni giorno chiedeva un’idea, un’innovazione, e la capacità di accompagnare il rullo indefesso delle notizie con approfondimenti accurati. Sotto la sua direzione Internet ha conosciuto le prime “dirette” on line: di fronte alla tragedia dell’11 settembre, ad esempio, il sito non ha mai smesso di funzionare, aggiornando continuamente i lettori. Se Repubblica.it ha raggiunto i numeri altissimi di contatti in quegli anni, è stato merito suo.

La sua carriera l’ha poi portata a l’Espresso, come caporedattore dell’attualità, sotto la direzione di Daniela Hamaui prima e Bruno Manfellotto poi. “È stata una collaboratrice straordinaria – ricorda Manfellotto – io con lei mi sentivo sicuro. Sapevo che diceva sempre quello che pensava, e quasi sempre era la cosa giusta. Ma lo diceva con calma, sempre con il sorriso sulla bocca, con una sua speciale ironia. Il fatto che avesse fatto un’esperienza così importante sia con la carta che con la rete era fondamentale per un settimanale”.

Sì, Loredana era una donna sorridente, anche se aveva avuto una vita difficile, con grandi dolori. Aveva una bella casa a Lenola, il paese natale di Ingrao, poco lontano dal mare di Fondi. È lì che nel 2009, all’improvviso, è morto il marito Gianni, alle soglie della pensione. Stavano progettando come passare la nuova fase della vita insieme, con grandi viaggi sulla motocicletta che Gianni amava tanto. Ed è rimasta sola a crescere l’amatissima figlia Maria Laura.

La camera ardente si terrà domani (dalle 10 alle 13) e lunedì (dalle 8 alle 10) presso l’ospedale Idi Monti di Creta di Roma. I funerali lunedì alle 11 al Tempietto Egizio del cimitero del Verano.


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