Sardegna

Addio a Giovanni Campus, il maestro che dialogava con lo spazio


Il mondo dell’arte piange la scomparsa di Giovanni Campus (Olbia, 1929-Milano 2025), uno degli artisti più significativi e concettuali del secondo Novecento, morto all’età di 97 anni all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, città nella quale si era trasferito alla fine degli anni Sessanta dopo le parentesi genovesi e livornesi. Le sue condizioni di salute erano precarie da mesi.

L'artista Giovanni Campus (foto S.Novellu)

L’artista Giovanni Campus (foto S.Novellu)

Dopo le prime esperienze da autodidatta nella pittura figurativa degli anni Cinquanta, nel corso degli anni Sessanta, approda ai linguaggi geometrici e costruttivi, sperimentando tra le altre cose l’uso del metacrilato come materiale per esplorare l’estetica della percezione e le possibilità del mondo industriale. Nella seconda metà degli anni Settanta abbandona la plastica per creare forme strutturali che si misurano direttamente con l’ambiente; è in questo periodo che realizza i primi interventi nello spazio urbano, a Milano, e in quello naturale della sua terra d’origine, con le Misurazioni in Gallura negli anni Ottanta. Sempre negli anni Ottanta, il suo lavoro è oggetto di importanti mostre monografiche in spazi pubblici, tra cui il Palazzo dei diamanti a Ferrara (1987), la Galleria Comunale d’arte di Cagliari (1991), MAN di Nuoro (2000) e il Museo Civico G.Fattori di Livorno (2007). Ha inoltre realizzato sculture permanenti per luoghi specifici come Tortolì, Carbonia e l’Idroscalo di Milano.
NUORO E LA GALLERIA CHIRONI 88 – Il ricordo più recente che lega Campus a Nuoro è datato 2022, quando il MAN gli ha dedicato uno spazio esclusivo all’interno della rassegna “Appartenenze”. La mostra celebrava le nuove acquisizioni della collezione permanente, tra cui spiccava un’opera di Campus intitolata, emblematicamente, Tempo in processo. In quell’occasione, l’artista aveva sottolineato l’importanza del museo e del suo legame di “lungo corso” con la città. Un legame che risale alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, quando Campus fu tra i protagonisti della galleria “Chironi 88”, all’epoca nel rione di Santu Predu e già nota come “Galleria Uno”, gestita da Sandra Piras.
«La galleria “Chironi” – raccontò l’artista – fu una delle prime in Sardegna ad aver compreso l’idea di realizzare mostre di arte contemporanea del periodo». Un periodo di fermento che portò a Nuoro un respiro nazionale e internazionale, facendo entrare gli artisti sardi in contatto con movimenti come l’arte Informale e l’Action painting. Alla “Chironi” passarono le opere di grandi nomi come Mario Sironi, Costantino Nivola, Michelangelo Pistoletto e Mimmo Rotella, accanto ai protagonisti della Pop Art come Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Roy Lichtenstein. Giovanni Campus, inserito in quel contesto di avanguardia, ha contribuito a definire il profilo dell’arte sarda moderna e la sua eredità concettuale rimane un punto di riferimento ineludibile per le generazioni future.

Tempo in processo di Giovanni Campus (foto S.Novellu)

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