Acque minerali, export migliore di tutto il comparto food&beverage: +28,5%
Il comparto delle acque minerali archivia il 2024 con produzione, fatturato e consumi in crescita, ai massimi di sempre dopo la battuta d’arresto del 2023, ma è soprattutto l’export a brillare con la migliore performance dell’intero food&beverage, +28,5% a oltre 1,4 miliardi. Il giro d’affari dei produttori è passato da 3,3 a 3,5 miliardi (+6%), il saldo commerciale da 1,66 a 1,73 miliardi (+4,2%) e i consumi pro capite sono saliti da 248 a 259 litri.
In aumento anche il numero delle unità imbottigliatrici (da 130 a 133) e le marche di acque confezionate presenti sugli scaffali della grande distribuzione (da 230 a 240), con i primi otto gruppi (San Benedetto, San Pellegrino, Sant’Anna, Ferrarelle, Uliveto/Rocchetta, Lete, Refresco e San Bernardo) che controllano il 69% del mercato (era il 70% nel 2023).
L’aumento del valore dell’export, il più marcato come detto dell’industria alimentare italiana (e che arriva dopo il +20,9% del 2023), è stato più che doppio rispetto alla crescita dei volumi (+12,9%) a conferma di un ulteriore elemento positivo: l’apprezzamento (ben oltre l’inflazione) del valore unitario del prodotto sul mercato internazionale.
Usa in testa all’export di acqua minerale
Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di sbocco per le acque minerali italiane con un valore delle esportazioni pari a 476,7 milioni (+28,5%), seguiti dalla Francia con 158,7 milioni, Germania (90,4) e Regno Unito (84). Complessivamente, il mercato dell’Ue con il Regno Unito vale poco meno di 500 milioni ed è cresciuto lo scorso anno del 20% per quanto riguarda i 27, mentre le vendite oltremanica sono quasi triplicate, a dimostrazione della forte richiesta di acque minerali italiane anche in Europa.
Quest’anno l’arrivo del caldo, in una dinamica consumeristica che riguarda tutto il settore del beverage, si appresta a rilanciare un consumo ancora stagnante, mentre si confermano alcune tendenze emerse negli ultimi anni.
Mineracqua: discount in crescita e fuori casa in frenata
«Nel 2024 – spiega Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua, la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente – è cresciuto molto di più il canale discount, questo vuol dire che la capacità di spesa si è ridotta, la gente è più attenta, e la tendenza si sta confermando anche nel 2025. La stagionalità ancora frena i consumi, il retail va bene mentre sono i consumi fuori casa a essere in flessione un po’ per tutto il beverage. Ma questo non è un problema perché ci attendiamo un recupero, il nostro consumatore prima di cambiare acqua minerale cambia assicurazione…». La crescita dei valori, registrata nonostante l’attenzione alle spese, è stata, spiega, anche «effetto della politica di revisione dei listini portata avanti insieme alla grande distribuzione».
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