Basilicata

Acquappesa, il sorpassometro che multa solo a senso unico

Il caso del sorpassometro, il dispositivo stradale posizionato nel Comune di Acquappesa (CS). Pioggia di ricorsi sulle infrazioni, da una prima analisi sarebbero arrivate solo a chi viaggiava verso Nord


ACQUAPPESA – Continua a crescere il contenzioso legato al cosiddetto “sorpassometro” installato sulla Statale 18 nel territorio comunale di Acquappesa. Dopo le prime sospensioni cautelari disposte dal giudice di pace di Paola, il numero dei ricorsi presentati dagli automobilisti è in costante aumento e nuovi elementi stanno emergendo dall’analisi dei verbali notificati nelle ultime settimane.

IL SORPASSOMETRO DI ACQUAPPESA CHE MULTA SOLO CHI VIAGGIA VERSO NORD

Secondo quanto risulta dall’esame delle sanzioni pervenute presso i principali studi legali che seguono la vicenda, le infrazioni contestate presentano un dato ricorrente: tutti i verbali riguardano veicoli che procedevano in direzione nord. Un particolare tutt’altro che secondario, considerato che il sistema fu presentato come una piattaforma composta da due dispositivi, uno per ciascun senso di marcia.

LE CONTESTAZIONI

Il sorpassometro, secondo quanto indicato negli atti amministrativi e nella documentazione di gara, dovrebbe operare simmetricamente su entrambe le corsie della SS 18, monitorando i sorpassi vietati sia in direzione nord sia in direzione sud. Tuttavia, allo stato attuale, non risulta alcuna sanzione elevata nei confronti di automobilisti che percorrevano la carreggiata in direzione sud. Una circostanza che apre a più di una domanda: è plausibile che tutti i conducenti diretti verso sud abbiano adottato una condotta di guida impeccabile? Oppure il sistema di rilevazione non ha funzionato — o non sta funzionando — in modo uniforme su entrambe le direzioni di marcia? Gli interrogativi non sono solo di carattere statistico, ma assumono un rilievo giuridico concreto.

I PRIMI CONTROLLI SUL SORPASSOMETRO DI ACQUAPPESA

Se il controllo risulta di fatto attivo su un solo senso di marcia, potrebbero emergere profili di disparità di trattamento e di incompletezza del sistema, elementi che incidono sulla legittimità complessiva dell’accertamento. Nel frattempo, il flusso di ricorsi continua ad aumentare. Molti automobilisti hanno impugnato verbali particolarmente gravosi, con sanzioni cumulative che arrivano a 368 euro, 16 punti decurtati e sospensione della patente fino a tre mesi.

I RICORSI IN AUMENTO

I primi provvedimenti depositati hanno già disposto la sospensione dell’efficacia dei verbali, riconoscendo sia il fumus boni iuris — cioè la plausibile fondatezza delle doglianze — sia il periculum in mora, legato alle conseguenze immediate e difficilmente reversibili delle sanzioni, come la perdita dei punti e la sospensione del titolo di guida. Le udienze di merito fissate per giugno 2026. Tra i motivi più ricorrenti nei ricorsi resta centrale la questione della mancata omologazione ministeriale del dispositivo.

I VERBALI

Nei verbali si fa riferimento a un’apparecchiatura “approvata”, ma non omologata, distinzione che la giurisprudenza ha più volte ritenuto decisiva per la validità degli accertamenti automatici.
Si contesta inoltre l’utilizzo di un decreto prefettizio risalente al 2012, mentre l’apparecchio installato sarebbe di produzione recente. Un disallineamento temporale che, secondo i ricorrenti, renderebbe quantomeno dubbia l’estensione dell’autorizzazione a un sistema tecnologicamente diverso da quello originariamente valutato.

I RILIEVI SUL CUMULO DELLE SANZIONI

A ciò si aggiungono i rilievi sul cumulo delle sanzioni — tre violazioni contestate in un unico episodio — e sulle modalità di affidamento dell’appalto, del valore stimato di circa 3,3 milioni di euro in tre anni, costruito su una previsione di decine di migliaia di verbali. La vicenda richiama alla memoria un precedente non lontano. Sempre ad Acquappesa, il dispositivo “Scout Speed” era stato progressivamente accantonato dopo una serie di pronunce favorevoli agli automobilisti, fondate anche in quel caso sulla mancanza di omologazione. Un precedente che oggi viene richiamato in molti ricorsi come termine di paragone.

IL FUNZIONAMENTO DEL SORPASSOMETRO DI ACQUAPPESA

Intanto, cresce l’attenzione attorno al funzionamento concreto del sorpassometro. La circostanza che le sanzioni colpiscano esclusivamente un senso di marcia potrebbe diventare uno dei punti centrali del contenzioso, soprattutto se dovesse emergere che uno dei due dispositivi non era operativo o correttamente configurato.

LA STATALE 18

In attesa delle decisioni di merito, la SS 18 di Acquappesa resta non solo un’arteria trafficata della costa tirrenica, ma anche il teatro di una complessa battaglia legale, destinata a chiarire se il sorpassometro rappresenti davvero uno strumento di sicurezza o l’ennesimo caso di controllo finito sotto accusa.


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