Basilicata

Acqua, in Basilicata la migliore da bere e quella di Monte Cotugno

Le nuove pagelle sulla qualità delle risorse idriche in Basilicata destinate al consumo umano incoronano l’acqua di Monte Cotugno come la migliore da bere. La diga sul Sinni resta nella categoria A2. Pertusillo e Camastra in A3


È LA diga di Monte Cotugno l’invaso con la migliore acqua destinata al consumo umano della Basilicata. Oltre che quello di gran lunga più capiente.
A sancirlo nei giorni scorsi è stata la giunta regionale guidata dal governatore Vito Bardi approvando la proposta di riclassificazione delle acque, in una scala che va da A1 (migliore) ad A3 (peggiore), avanzata dall’Agenzia regionale per l’ambiente della Basilicata (Arpab) sulla scorta dei controlli effettuati nel 2023 e nel 2024. Controlli mirati sulle acque già destinate al consumo umano che nel 2008 erano state classificate complessivamente come A2. Non sono state prese in considerazione, pertanto, altre fonti di approvvigionamento valorizzate in queste ultime settimane di emergenza idrica. A partire dal fiume Basento.

L’Agenzia ha segnalato «valori inconsueti» nell’acqua della diga Camastra, destinata a rifornire i rubinetti di Potenza e altri 28 comuni della parte alta e centrale della valle del Basento: «specie negli ultimi mesi del monitoraggio 2024». In particolare per alcuni parametri come: «tasso di saturazione dell’ossigeno disciolto, i fosfati, l’ammoniaca».

LA TESI DELL’ARPAB SUGLI EFFETTI DEL PROSCIUGAMENTO DELL’INVASO

Secondo Arpab, però, potrebbe trattarsi di valori «correlati» col prosciugamento dell’invaso verificatosi a fine autunno, piuttosto che «ascrivibili a situazioni puntuali di inquinamento».
«La sempre maggiore carenza di acqua nel bacino – si legge ancora nella relazione – ha fatto sì che i campionamenti dei mesi di settembre e di ottobre 2024 siano stati effettuati al limite della rappresentatività del campionamento stesso. Si consideri che valori simili della percentuale di ossigeno disciolto non sono stati mai riscontrati nel corso dei monitoraggi degli anni precedenti. Di contro, rispetto all’anno 2023, la criticità legata ai tensioattivi è rientrata nell’anno 2024, rendendo, per tale parametro, l’invaso conforme alla categoria A1».

A determinare la classificazione definitiva per il 2024 in categoria A3 delle acque dell’invaso, quindi, sarebbe un «unico parametro»: la presenza significativa di manganese.
Discorso diverso per l’invaso del Pertusillo, in Val d’Agri, che attraverso il potabilizzatore di Missanello rifornisce i rubinetti di diversi comuni della provincia di Matera e, assieme alla diga di Monte Cotugno, i grandi schemi idrici a servizio di quasi 2 milioni di cittadini pugliesi.
Arpab segnala che «la criticità relativa ai tensioattivi che, nel 2023, hanno mostrato conformità alla categoria A3 è stata superata. Con valori che nel 2024 sono risultati conformi alla categoria A1». «Permane invece – si legge ancora nella relazione – la criticità relativa al BOD5 (domanda biochimica di ossigeno dovuta alla presenza di materia organica in decomposizione, ndr). I cui valori, tanto nel 2023 quanto nel 2024, sono risultati conformi alla categoria A3».

ACQUA IN BASILICATA, LA SITUAZIONE DELL’INVASO DI MONTE COTUGNO

Infine c’è l’invaso di Monte Cotugno, nella valle del Sinni.
Secondo Arpab anche la diga in terra battuta più grande d’Europa, al pari dell’invaso del Camastra, «risente della situazione di severità idrica». Per questo: «ha mostrato negli ultimi due mesi del monitoraggio 2024 valori della percentuale di ossigeno disciolto inferiori al 70%, il che ha comportato, per tale parametro, rispetto al 2023, il passaggio dalla categoria A1 alla categoria inferiore, A2».

L’Agenzia aggiunge anche che «il parametro tensioattivi che reagiscono al blu di metilene non condiziona, per l’annualità 2024, la classificazione dell’invaso in categoria A3».
L’unico superamento del «valore guida previsto per la classe A3» che è stato registrato su un campione di acqua prelevato ad aprile 2023, infatti, sarebbe da considerarsi «un dato anomalo». Vuoi perché «questo valore ha rappresentato un caso isolato nel corso del monitoraggio», vuoi perché non sarebbe stato «avvalorato dai risultati di altri parametri ad esso generalmente correlabili, quali ad esempio l’ossigeno disciolto, il BOD5, i fosfati i cui valori, durante l’intero periodo del monitoraggio, sono stati sempre conformi anche alla classe A1 ed in molti casi inferiori al limite di quantificazione».

L’INVASO RESTA NELLA CATEGORIA A2

«Gli altri parametri – conclude Arpab – non hanno evidenziato nei due anni di monitoraggio particolari criticità, tanto da confermare per l’invaso l’appartenenza alla categoria A2».
Dalla classificazione delle acque dipende la tipologia del trattamento a cui sottoporle per la potabilizzazione: «trattamento fisico semplice e disinfezione» per le acque di classe A1; «trattamento fisico e chimico normale e disinfezione» per le acque di classe A2; e «trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione» per le acque di classe A3.


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