Accusata di aver istigato minori a realizzare video hard: assolta Daniela Casulli
Ribaltata in secondo grado la decisione dei giudici su Daniela Casulli, la docente 48enne del Barese, che nel luglio 2024 fu condannata a 7 anni e 3 mesi di reclusione per due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Secondo l’accusa avrebbe avuto rapporti sessuali con minorenni in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. Ma, accogliendo le richieste del difensore, l’avvocato David Terracina, i giudici della Corte d’appello hanno assolto la donna, con la formula ‘perché il fatto non costituisce reato’.
A darne pubblicamente notizia è lei stessa sulla sua pagina Facebook, dove si mostra all’esterno dell’aula dove si è tenuto il processo, tra le mani la sentenza appena emessa: “La Corte d’Appello, con questa assoluzione piena – scrive poi – ha voluto ristabilire il valore della giustizia e della legalità, prendendo chiaramente le distanze da una gestione del processo che aveva mostrato gravi criticità. È una decisione che riafferma che a Bari la Giustizia esiste, che i principi della Costituzione e del Giusto Processo non sono parole astratte, ma garanzie concrete per ogni cittadino”, conclude.
Le indagini partirono dalla denuncia di genitori, che erano incappati nei video di incontri sessuali tra lei e un 15enne, scambiati tra i ragazzi anche tramite i social. Circostanza che, a parere della difesa, non conferma l’accusa di aver ‘istigato’ o aver collaborato alla produzione e diffusione del materiale pornografico ma, al contrario che lei ne sia stata vittima.




