Accumulo prolungato di rifiuti a pochi metri dalle abitazioni a Santa Filomena
Problemi per gli abitanti di Santa Filomena legati allo smaltimento di rifiuti sono stati segnalati dall’associazione Chieti Bene Comune.
Da settimane i residenti della zona contestano l’intensificarsi di un’attività di trasbordo rifiuti presso il sito di via Aterno. “Le operazioni, che si svolgono nel piazzale opposto all’area comunale autorizzata, avverrebbero senza alcuna chiarezza normativa, con accumulo prolungato di rifiuti organici in piena estate, a pochi metri dalle abitazioni. L’esposizione del materiale putrescibile all’irraggiamento solare – evidenziano – favorisce l’emissione di composti organici volatili noti per la loro capacità di irritare le mucose, causare allergie e avere effetti tossici in caso di esposizione ripetuta. La situazione è ulteriormente aggravata dalla presenza di uccelli sinantropi, attirati dai rifiuti lasciati incustoditi a cielo aperto, che possono fungere da serbatoio naturale del virus West Nile. A ciò si aggiunge la presenza di un fossato perimetrale privo di manutenzione, in cui il ristagno d’acqua favorisce la proliferazione di insetti, in particolare zanzare del genere Culex, principali vettori del virus. In questo contesto, la coesistenza di uccelli potenzialmente infetti e zanzare aumenta concretamente il rischio di trasmissione all’uomo, rischio ormai sempre più attuale anche nella nostra regione, come confermato da recenti segnalazioni del Ministero della salute”.
A tutto questo si sommano problemi di rumore, odori, polveri sottili e degrado igienico, che da tempo compromettono in modo crescente la qualità della vita dei residenti.
“In questo scenario, non può essere trascurato il potenziale rischio per gli stessi operatori ecologici, che svolgono quotidianamente le attività di carico e scarico dei rifiuti. In assenza di un’adeguata informazione e di misure di protezione specifiche, gli addetti potrebbero essere esposti inconsapevolmente a sostanze nocive come i voc, a polveri sottili e agli agenti biologici presenti nei materiali in decomposizione, oltre al potenziale contatto con insetti vettori e ambienti contaminati” spiegano ancora dall’associazione Chieti Bene Comune.
L’associazione, facendosi interprete delle rimostranze dei residenti, richiede un intervento urgente da parte di Regione, Comune, Arta, Asl e autorità competenti per verificare le autorizzazioni in essere, valutare il rischio sanitario e ripristinare condizioni di salubrità e sicurezza per la popolazione e gli operatori.
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