Accoltellato davanti alla metro per aver incrociato la gang sbagliata: arrestati quattro latinos
Una notte d’inizio estate, una passeggiata con la fidanzata e l’inferno esploso all’improvviso. È sopravvissuto per miracolo il 19enne romano accoltellato lo scorso 31 maggio davanti alla fermata della metro Lucio Sestio, linea A. Due mesi dopo, la svolta: la polizia ha arrestato quattro giovani sudamericani, accusati di tentato omicidio.
Il raid avvenne sotto gli occhi attoniti dei passanti. Erano le 22 circa, quando il giovane – in compagnia della fidanzata – venne circondato da un gruppo di ragazzi, identificati poi come appartenenti a una baby gang di latinos.
Non una rapina, né un regolamento di conti. Una violenza gratuita, feroce, senza una ragione apparente. Calci, pugni, e infine una coltellata al torace, sferrata con precisione da uno dei membri del branco.
Il gruppo si è poi dileguato nel buio della notte, lasciando il ragazzo a terra, ferito gravemente ma cosciente. È stata la sua fidanzata a chiamare i soccorsi e a fornire ai primi agenti arrivati sul posto una descrizione chiara dei volti e degli accenti degli aggressori.
Da lì sono partite le indagini della Squadra Mobile di Roma, coordinate dalla Procura capitolina. Gli investigatori hanno analizzato le immagini di videosorveglianza, raccolto testimonianze e ricostruito in ogni dettaglio l’attacco.
Il puzzle si è chiuso con l’identificazione di quattro giovani tra i 18 e i 22 anni: tre peruviani e un ecuadoriano.
Il giudice per le indagini preliminari ha emesso tre custodie cautelari in carcere e una agli arresti domiciliari.
L’accusa è pesantissima: tentato omicidio in concorso. Secondo gli inquirenti, tutti e quattro hanno avuto un ruolo attivo nell’aggressione.
Il ragazzo ferito era stato trasportato in codice rosso all’ospedale Vannini e, dopo alcuni giorni in osservazione, è riuscito a lasciare il reparto.
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