accertati 1,2 milioni di euro ottenuti senza diritto – Il Tempo

Bloccati 878 mila euro in quasi 1.000 interventi
Il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Guardia di Finanza hanno intensificato i controlli sulle borse di studio universitarie per prevenire abusi e tutelare gli studenti che ne hanno diritto. Tra gennaio 2024 e agosto 2025 la Guardia di finanza ha operato 967 interventi in tutta Italia con controlli su risorse per 5,2 milioni di euro: dalle verifiche sono emersi 1,17 milioni di euro ottenuti senza averne diritto e sono stati bloccati altri 878 mila euro prima dell’erogazione. I controlli hanno, inoltre, portato alla denuncia all’Autorità giudiziaria di 334 soggetti e alla segnalazione di 50 studenti per misure disciplinari di tipo amministrativo. Le irregolarità più frequenti hanno riguardato il mancato rispetto dei requisiti di reddito dichiarati. Inoltre, nei casi più gravi sono emersi sistemi organizzati di frode con la produzione e l’utilizzo di documenti falsi o manipolati.
Tra le operazioni più recenti c’è quella di Ancona, dove il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica e con il supporto del Consolato Generale d’Italia a Mumbai, ha esaminato oltre 200 atti rilasciati da autorità indiane per l’assegnazione delle borse di studio erogate da ERDIS Marche nell’anno accademico 2023/2024. Le verifiche hanno fatto emergere la falsificazione non solo delle traduzioni e delle legalizzazioni dei certificati di composizione del nucleo familiare, reddito e patrimonio, ma anche di firme, timbri ufficiali e codici consolari. Sono stati così controllati contributi per più di 180mila euro, finanziati anche con fondi PNRR, e 24 studenti di nazionalità indiana sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per il reato di falsità materiale, uso di atto falso e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Accanto a questa inchiesta, si segnalano anche l’attività del 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna e, a Torino, l’operazione “FAKE HOME” del gennaio 2025, che ha riguardato i falsi requisiti abitativi per accedere ai benefici universitari.
“Proteggere i fondi pubblici e fare in modo che le borse arrivino davvero agli studenti meritevoli e a chi vive una condizione di difficoltà economica – sottolinea il Ministro Anna Maria Bernini – significa garantire equità, trasparenza e concreta attuazione del diritto allo studio. I controlli rafforzati hanno già dato risultati concreti, contrastando gli abusi e rendendo più giusto il sistema. Andremo avanti, con il prezioso supporto del Ministero degli Esteri e del ministro Antonio Tajani e grazie allo straordinario lavoro della Guardia di Finanza guidata dal generale Andrea De Gennaro”.
L’attività di controllo nasce dell’accordo istituzionale rinnovato a giugno 2024 tra Ministero dell’Università e della Ricerca, Enti regionali per il diritto allo studio universitario e Guardia di Finanza. Il Protocollo ha segnato un rafforzamento significativo della collaborazione, prevedendo due linee d’azione principali: da un lato il rinnovo dell’intesa MUR-GdF, dall’altro il coinvolgimento diretto degli Enti per il diritto allo studio, con l’obiettivo di garantire scambi di informazioni più puntuali ed efficaci. Il Protocollo prevede inoltre iniziative congiunte di formazione e aggiornamento per il personale delle due istituzioni, favorendo momenti di confronto e lo scambio di buone pratiche.
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