Toscana

“Abusato nella doccia della palestra”, la denuncia di un adolescente. Medico a processo


L’accusa è pesantissima: violenza sessuale su un minore. A finire sul banco degli imputati è un medico specialista che lavora in Valdarno e a Roma. L’uomo è accusato di aver abusato di un ragazzino nel bagno di una palestra. Oggi il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Arezzo, Claudio Lara, lo ha rinviato a giudizio: andrà a processo il prossimo mese di giugno di fronte al collegio presieduto dalla giudice Anna Maria Loprete. 

L’incubo nello spogliatoio

La drammatica vicenda risale allo scorso 16 novembre. Era un sabato mattina quando l’adolescente aretino ha raggiunto una palestra cittadina per un allenamento. Al termine, erano 11,30 circa, si sarebbe diretto verso gli spogliatoi, per fare una doccia. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, a un certo punto ci sarebbero stati dei problemi, pare con un miscelatore: proprio in quel momento il medico sarebbe uscito dallo scompartimento doccia adiacente e si sarebbe diretto dal giovane, dicendo di volerlo aiutare. La violenza si sarebbe consumata subito dopo: l’uomo, nudo, si sarebbe avvicinato al giovanissimo fino a sfiorarlo. Poi lo avrebbe palpato sui genitali. Il ragazzo lo avrebbe respinto e poi – ha raccontato agli inquirenti – si sarebbe sentito implorare: “Non denunciarmi, sono sposato”. Solo in seguito è emerso che il medico non sarebbe coniugato. 

Il rinvio a giudizio

Oggi la pm Laura Taddei ha chiesto il rinvio a giudizio dello specialista che, in caso di condanna, rischierebbe oltre 12 anni di carcere. La pubblica accusa nelle settimane successive alla vicenda  aveva ascoltato il ragazzo (che si è costituito parte civile, assistito dagli avvocati Tiberio Baroni e Simona Dolenti), il fratello, i genitori, la fidanzatina e anche i gestori della palestra. Analizzate le chat tra l’adolescente e i familiari, nelle quali il ragazzo raccontava quanto avvenuto. 

Il medico, di origini romane ma che vive ad Arezzo, respinge le accuse ed è difeso dagli avvocati Valentina e Fabrizio Castellano del foro di Roma. La vicenda adesso verrà ripercorsa in un processo ordinario. 


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