Abruzzo, regione verde solo a parole
Oggi, 22 maggio, si celebra la Giornata mondiale della biodiversità, istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare istituzioni e cittadini sulla tutela del patrimonio naturale. Ma in Abruzzo, regione storicamente definita “verde d’Europa”, la ricorrenza assume toni amari: il Wwf lancia l’allarme su una progressiva erosione delle tutele ambientali, tra tagli alle aree protette e un disegno di legge nazionale che rischia di stravolgere la normativa sulla caccia.
Secondo il Wwf Abruzzo, il quadro regionale è preoccupante: “Dal tentativo di cancellare la Riserva del Borsacchio alla riduzione del Parco Sirente-Velino, fino all’opposizione al Parco nazionale della Costa Teatina, è evidente l’assenza di una strategia concreta per proteggere la biodiversità. Anche i fondi per le aree protette regionali vengono tagliati, e la richiesta di ridurre i siti Natura 2000 sul Gran Sasso è un altro colpo durissimo”, afferma Filomena Ricci, delegata regionale dell’associazione.
Il pericolo non riguarda solo le politiche locali. A livello nazionale, il Governo Meloni ha presentato un disegno di legge che, secondo il Wwf, smantella la legge quadro del 1992 sulla tutela della fauna: si punta a prolungare i periodi di caccia oltre gennaio, autorizzare l’attività anche in aree sensibili come spiagge e foreste, e introdurre tecniche particolarmente cruente come la braccata anche in aree innevate.
“Sarà possibile cacciare dopo il tramonto e autorizzare nuovi appostamenti fissi, con il conseguente rilascio di piombo nell’ambiente. Inoltre, centinaia di migliaia di uccelli potranno essere catturati e usati come richiami vivi, costretti a vivere in minuscole gabbie”, denuncia il Wwf.
La legge introdurrebbe anche sanzioni fino a 900 euro per chi protesta, lasciando invece pressoché impunite le uccisioni di specie protette.
“Il rischio – conclude Ricci – è che rimanga solo lo slogan ‘Abruzzo, regione verde d’Europa’, senza più alcun contenuto. Serve un cambio di rotta deciso: la biodiversità non è un lusso, ma un bene comune da proteggere con politiche serie e investimenti concreti”.
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