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A Wimbledon con Flavia Pennetta: «Un consiglio? Per gli atleti la preparazione fisica, per chi è sugli spalti l’ombrello e per tutti, compresi quelli davanti alla tv, tanta pazienza»

C’è una vecchia pubblicità che ricordava come il tè fosse un grande rito da rispettare, qualcosa di inglese fino al midollo, come è Wimbledon, il torneo di tennis che parte il 30 giugno e che per 15 giorni è al centro del mondo. Spiega Flavia Pennetta, una delle voci tecniche che per Sky seguono il torneo: «Wimbledon è diverso da tutto il resto, perché è un po’ il tempio del tennis, è il torneo che è rimasto più legato alle tradizioni, quello che ti porta ad avere un comportamento anche diverso in campo, magari davanti alla Royal Family. C’è un’atmosfera diversa in tutto e per tutto, sia per l’atleta che per lo spettatore. Le file dela gente che passa la nottata davanti alla biglietteria per acquistare i biglietti, è un evento unico che ha fascino per tutti».

Flavia Pennetta

Flavia PennettaAlena Zakirova/Getty Images

La magia va in onda su Sky per oltre 750 ore live tra partite e studi di analisi e commento. Da lunedì 30 giugno a domenica 13 luglio la 138esima edizione del torneo di Wimbledon. The Championships è in esclusiva su Sky e in streaming su NOW fino al 2030. Federico Ferri, Direttore di Sky Sport: «Wimbledon ci vede impegnati ogni anno con la massima copertura editoriale. È l’appuntamento della tradizione che però riesce a rinnovarsi ogni anno, come per Sky Sport, che ha il privilegio di raccontare questo evento da quando esiste la nostra piattaforma. Ma in tanti anni mai c’era stata questa aspettativa e questa attesa per i tennisti italiani, Sinner, Paolini e non solo. Questo rende la nostra missione ancora più appassionante e avvincente, una narrazione completa, sia dentro che fuori dal campo, con i telecronisti e gli inviati a Londra pronti a far vivere l’atmosfera di questo evento unico, i talent che hanno vissuto il torneo in campo. Con l’aggiunta di Boris Becker, che l’ha vinto tre volte. Studi, nuovi strumenti di analisi grafica e statistica, approfondimenti e rubriche garantiranno aggiornamenti continui, non ci perderemo nulla, grazie alla squadra di Sky Sport a Wimbledon e in redazione. Non mancheranno le nostre produzioni originali, con i nuovi appuntamenti insieme a Panatta e Bertolucci e i loro racconti sui campioni del tennis di tutti i tempi, e l’approfondimento esclusivo “Insider”. Da quest’anno torna anche Diretta Wimbledon, dove seguiremo il meglio da tutti i campi, in una sorta di Tutto Wimbledon Minuto per Minuto, sul nuovo canale Sky Sport Mix».

Flavia Pennetta è una delle voci di Sky.
«Quello che io faccio è la visione da studio dell’intero torneo, analizzando alcune partite, analizzando alcuni giocatori, sia dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista del mio vissuto e quindi da atleta. Al centro c’è la percezione di quello che loro possono sentire e devono gestire in campo. Un po’ mi riporta indietro e mi fa sentire tutte le varie situazioni che ho vissuto. Mi piace molto anche vedere come riescono a trovare soluzioni a dei problemi che vengono proposti continuamente in campo. Mi interessa molto sentire il loro punto di vista post partita, perché ti rendi conto che da giocatore molto spesso hai una percezione di quello che hai vissuto che magari non è reale. Le emozioni, tutto ciò che provi incide in quello che sta realmente succedendo. Succedeva anche a me quando il mio allenatore mi diceva fai questo e io gli rispondevo guarda che lo sto facendo. Lui mi guardava e mi diceva che non era così. Col senno di poi vedi tutto con molta più chiarezza: se avessi avuto questa chiarezza, questa visione quanto giocavo probabilmente avrei sofferto molto meno e magari raccolto di più. Però è inevitabile nella vita di uno sportivo giovane».

Wimbledon è davvero diverso dagli altri tornei?
«C’è un’atmosfera diversa in tutto e per tutto, sia per l’atleta che per lo spettatore. Le file della gente che passa la nottata davanti alla biglietteria per acquistare i biglietti, è un evento unico che ha fascino per tutti. A me piace perché è veramente quello che è rimasto più fedele a quello che è il tennis. Loro non vogliono cambiare: ci si veste di bianco, ci sono regole e un aplomb tutto inglese».

Ci sono quest’anno più di 12 italiani. Siamo, per l’Italia, nell’era del tennis.
«Avere il numero uno del mondo ha scatenato un movimento incredibile e tutti hanno inziato a credere davvero nella possibilità di fare bene, di arrivare a grandi risultati. Si sono rotti dei muri. Ognuno di noi ha lasciato un segno facendo il proprio percorso: la mia generazione al femminile, quella degli uomini da dieci anni a questa parte. Ci sono stati momenti specifici che hanno fatto vedere a tutti quanti che tutti potevano arrivare a certi obiettivi. L’arrivo di Sinner è qualcosa che ha dato speranza a tutti quanti e tutti iniziano a crederci. Tutti iniziano a voler fare quello che fa lui ed è un movimento meraviglioso che ci porta ad avere 12 o 13 giocatori tra maschi e femmine in tabellone. Questo dà anche più possibilità di vedere giocatori che arrivano alla seconda settimana. Questo porta spettatori. Credo che il tennis sia il secondo sport in Italia a oggi per seguito. Facciamo dei numeri bellissimi, enormi».


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