A Trieste il giuramento dei 446 allievi della Polizia di Stato
Nel piazzale della Scuola allievi agenti “Vincenzo Raiola di San Giovanni, 447 allievi della Polizia di Stato hanno giurato fedeltà alla Repubblica. Ad assistere al giuramento di quanti hanno terminato il 227° Corso di formazione per allievi agenti della Polizia di Stato, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, c’erano centinaia di familiari. Padri, madri, fratelli, nonni, fidanzati arrivati a Trieste soprattutto dalla Puglia, dalla Sicilia, dalla Campania e dalle Marche per assistere alla emozionante cerimonia.
Antonella Cargnelutti, direttrice di quella scuola dove nel tempo si sono formati quasi 27 mila operatori, ha invitato quanti hanno prestato giuramento a ricordare “sempre che siete gli interlocutori privilegiati dei cittadini, che da tutti noi si aspettano attenzione ascolto considerazione e protezione”.
E ha aggiunto: “La gente vi guarderà, ascolterà quello che direte e osserverà il vostro comportamento. Sappiate perciò intervenire sempre con professionalità ed autorevolezza, ma al contempo – così Cargnelutti – anche con garbo e umiltà, perché la percezione di sicurezza passa anche attraverso l’empatia che saprete stabilire. Operate con entusiasmo e passione, ma soprattutto con spirito di appartenenza e di servizio”.
I primi classificati nelle graduatorie finali hanno ricevuto un riconoscimento dalle mani del prefetto Pietro Signoriello, dal sindaco Roberto Dipiazza e dal questore Pietro Ostuni.
L’evento è avvenuto in contemporanea con tutte le altre scuole della Polizia di Stato che hanno formato complessivamente 2.638 nuovi poliziotti e, in particolare, con la Scuola di Vibo Valentia, dove sono intervenuti il sottosegretario di Stato all’Interno Wanda Ferro, e il capo della Polizia Vittorio Pisani.
Il numero dei allievi agenti che hanno giurato oggi “fa ben sperare – rileva in una nota il segretario provinciale del Sap Lorenzo Tamaro – malgrado non sia sufficiente a colmare la grave carenza di organico che si è determinata negli anni, a causa di una politica passata del tutto miope. Continuano i numerosissimi pensionamenti e i nuovi arrivi tra trasferimenti e nuove assegnazioni non basteranno a potenziare in maniera adeguata l’attuale forza”.
Una situazione secondo Tamaro “oggi difficile e precaria in ogni ufficio, reparto e specialità della Polizia di Stato della provincia di Trieste, come del resto in tutte le altre città d’Italia”.
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