A Salerno approda la nave dei bambini migranti
A Salerno approda la nave dei bambini migranti. Tra 98 minori, ben 84 hanno affrontato da soli la traversata. Numeri che fotografano una tragedia silenziosa, fatta di fughe disperate, sogni spezzati, speranze aggrappate al mare.
SALERNO – È la nave dei bambini quella che ha toccato terra ieri mattina (26 maggio) al molo Manfredi. A bordo, 252 migranti soccorsi in mare in quattro diverse operazioni. Ma il dato che più colpisce è che quasi la metà, 98, sono minori. Di questi, ben 84 hanno affrontato da soli la traversata, senza alcun adulto accanto. Numeri che fotografano una tragedia silenziosa, fatta di fughe disperate, sogni spezzati, speranze aggrappate al mare.
L’imbarcazione batte bandiera tedesca e appartiene alla Ong Solidaire. Sul ponte, i ragazzi – molti dei quali parlano francese – hanno atteso in silenzio, compostamente, le istruzioni degli operatori umanitari prima di scendere a terra. Nei loro occhi, più che paura, c’è la stanchezza di chi ha vissuto troppo, troppo presto. Storie di violenze, guerre e soprusi che restano in gran parte taciute, sepolte nella memoria di chi ha imparato a sopravvivere prima ancora di crescere.
Tra loro, quattro ragazze accompagnate, otto sole. Due i ragazzi con un familiare, 84 del tutto soli. Gli adulti sono 127 uomini e 27 donne. Provengono da un mosaico doloroso di Paesi in crisi: Somalia, Eritrea, Mali, Guinea, Costa d’Avorio, Niger, Nigeria, Ghana, Burkina Faso, Gambia, Egitto, Sudan, Siria. A bordo anche tre donne incinte e numerose persone con traumi fisici e psicologici.
«Il numero di minori non accompagnati è particolarmente alto rispetto agli ultimi sbarchi – ha dichiarato l’assessora alle Politiche Sociali di Salerno, Paola De Roberto –. Se superano i 14 anni verranno gestiti dalla Prefettura, altrimenti saranno in carico del Comune di Salerno. La maggior parte di loro rimarrà in Campania, altri andranno in Molise o in Puglia. Quelli che rimangono in carico alle Politiche sociali, resteranno sul nostro territorio. Siamo in attesa di capire anche lo stato di salute. Abbiamo notizie di violenze su donne, uomini e sui bambini. Noi abbiamo anche una rete anti-tratta, come città di Salerno, che abbiamo attivato».
L’attenzione per i più giovani
Il prefetto Francesco Esposito ha confermato che l’attenzione per i più giovani è prioritaria. «Al momento stiamo esaminando gli aspetti puramente sanitari ha spiegato – poi avremo modo di approfondire le singole situazioni per capire se ci sono soggetti che necessitano di assistenza psicologica o ulteriori verifiche sanitarie. Come in ogni sbarco, ci saranno persone vittime di violenze o con problematiche di salute presenti già in partenza o sopraggiunte durante il viaggio».
Ma tra le pieghe del dramma, emergono anche spiragli di speranza. Come la voce di Seif, 32 anni, tunisino, oggi studente del Centro per l’istruzione degli adulti “Paulo Freire” di Salerno, che porterà in scena il 28 maggio lo spettacolo “Il Viaggio, il Sogno e la Realtà”, ispirato al progetto dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. La sua storia, insieme a quella di altri 25 migranti che ce l’hanno fatta, sarà un messaggio per chi oggi sbarca pieno di paura ma anche di futuro.
«Dalla mia finestra in Tunisia vedevo la Sicilia e sognavo l’Italia», racconta Seif. Oggi quel sogno è diventato teatro, parola, testimonianza. Per molti dei ragazzi sbarcati oggi, invece, il cammino è appena iniziato. Un cammino che dovrà trasformare la sopravvivenza in esistenza, l’esilio in possibilità. E forse, domani, anche in una nuova storia da raccontare.
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