Cultura

A Roma il tributo a Wayne Shorter con un superquartetto jazz

Concerto a Roma il 1° aprile: superquartetto jazz celebra Wayne Shorter con musica e improvvisazione dal vivo.

Domani 1° aprile, l’Auditorium Parco della Musica di Roma ospiterà un appuntamento di alto profilo per il mondo del jazz contemporaneo.

In scena Legacy of Wayne Shorter, un ensemble d’eccezione formato da Danilo Pérez al pianoforte, John Patitucci al basso, Brian Blade alla batteria e Ravi Coltrane al sax: un quartetto che si riunisce per rendere omaggio alla memoria di Wayne Shorter, scomparso nel 2023.

Un’eredità musicale senza confini

Wayne Shorter è stato una delle figure più influenti della musica del secondo Novecento. Sassofonista e compositore di rara sensibilità, ha attraversato alcune delle stagioni più fertili del jazz, militando nei Jazz Messengers di Art Blakey, nel secondo quintetto di Miles Davis e fondando, nei primi anni Settanta, i Weather Report, gruppo simbolo della fusion.

Oltre all’intensa attività di bandleader e compositore, Shorter ha lasciato un segno indelebile per il suo modo di concepire il suono come spazio di libertà e conversazione collettiva. Un linguaggio che ha profondamente influenzato generazioni di musicisti.

Il trio storico e l’arrivo di Coltrane

Il progetto che sale sul palco romano nasce dal cuore pulsante del quartetto storico di Shorter, formato da Pérez, Patitucci e Blade, una formazione attiva per oltre vent’anni e protagonista di alcuni dei lavori più profondi e sperimentali della sua ultima fase artistica. Insieme hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui diversi Grammy Award, e sono considerati tra i pochi ensemble in grado di reggere il dialogo creativo con la visione del compositore.

A completare l’organico ci sarà Ravi Coltrane, figlio del leggendario John Coltrane, sassofonista di grande spessore e sensibilità, capace di intrecciare la propria voce con l’eredità di Shorter in maniera personale e rispettosa.

Un evento che è anche un rito collettivo

Il concerto sarà quindi molto più di un semplice tributo: rappresenta una celebrazione collettiva della musica di Wayne Shorter, filtrata attraverso l’esperienza diretta di chi ha condiviso con lui palchi, idee e un’intensa ricerca artistica. Un’occasione rara per ascoltare brani iconici e improvvisazioni aperte, in uno spirito che guarda al passato ma resta proiettato verso nuove possibilità espressive.




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