A Quarto, nasce “Ali per il futuro”: il progetto contro la povertà educativa
Un’azione concreta contro la povertà educativa e il disagio giovanile sta prendendo piede a Quarto, un Comune del Napoletano, grazie al progetto “Ali per il futuro”.
QUARTO (NAPOLI) – Un’azione concreta contro la povertà educativa e il disagio giovanile sta prendendo piede a Quarto, un Comune in provincia di Napoli, grazie al progetto “Ali per il futuro”. Un’iniziativa che, sotto la direzione dell’associazione di promozione sociale Agenzia Arcipelago, mira a supportare 180 nuclei familiari con minori a rischio sociale, fornendo opportunità di crescita culturale e sociale.
PROGETTO “ALI PER IL FUTURO”: COME CONTRASTARE LA POVERTÀ EDUCATIVA
Il progetto “Ali per il futuro” è una risposta concreta alle difficoltà che i bambini e le famiglie di Quarto affrontano quotidianamente. Un’occasione unica per costruire una comunità coesa e solida, in grado di offrire ai giovani del territorio le risorse necessarie per costruire un futuro migliore, lontano dalla povertà educativa e sociale.
Il cuore dell’iniziativa è stato il recente evento “Creattivi si diventa a… Natale”, che ha visto la partecipazione entusiasta dei bambini tra i 5 e i 10 anni, accompagnati dai loro genitori. La manifestazione si è svolta presso la sede operativa del Comune e ha avuto come obiettivo primario l’inclusione sociale e lo sviluppo delle competenze cognitive, sociali ed emotive dei più piccoli. La mostra “Dalla terra all’arte”, curata da Salvatore Capriglione e Alessandra Maisto, ha dato vita a un’esposizione di opere realizzate dai bambini, insieme a laboratori creativi che hanno coinvolto i partecipanti in attività artistiche, teatrali, musicali e cine-educative.
Il laboratorio teatrale, guidato da Annalisa Arborino, e quello di cinema a cura di Angela Fagnano sono stati momenti di forte interazione, dove i bambini hanno potuto esprimere se stessi, scoprendo la forza comunicativa della recitazione e delle immagini. Non sono mancati anche gli appuntamenti musicali, con l’esibizione di Vincenzo De Falco, e la performance con burattini di Giuseppe Errico, che ha intrattenuto il pubblico con lo spettacolo “Cappuccetto contro Pinocchio? La bugia ha le gambe rosse”.
UN’OFFERTA COMPLETA PER I GIOVANI DI QUARTO
Oltre a queste attività, il progetto coinvolge numerose realtà locali, con l’obiettivo di creare una rete di supporto stabile per i minori e le loro famiglie. Il progetto si propone non solo di offrire un aiuto immediato, ma di affrontare le radici della povertà educativa e favorire una crescita armoniosa dei bambini.
L’assessore all’Istruzione e ai Servizi Sociali del Comune di Quarto, Raffaella De Vivo, sottolinea l’importanza del gioco come diritto fondamentale per ogni bambino: «Il gioco e la salute – afferma De Vivo – rappresentano diritti irrinunciabili per la crescita armonica. È attraverso il gioco che i bambini sviluppano numerose competenze, come la creatività, l’intelletto e la socialità».
IL FUTURO PASSA PER LA SOLIDARIETÀ E LA COLLABORAZIONE
Il progetto “Ali per il futuro” si inserisce in un contesto di lotta alla disuguaglianza, offrendo soluzioni a lungo termine. Agenzia Arcipelago, capofila del progetto, ha puntato su una rete di collaborazioni con enti e associazioni locali, tra cui il Comune di Quarto, l’Università Federico II, l’Istituto Comprensivo 3A°-Gadda, e realtà del terzo settore come l’associazione Dimensione Civica e la cooperativa sociale Vento del Sud. Insieme, queste realtà lavorano per offrire ai minori un futuro migliore, libero dai limiti imposti dalla povertà sociale e culturale.
Angela La Torre, presidente di Agenzia Arcipelago, sottolinea come la povertà educativa rischi di privare numerosi bambini di Quarto della possibilità di sviluppare i propri talenti e sogni: «Il progetto tenta di offrire soluzioni di lungo termine sul tema della povertà educativa e dell’assistenza ai minori e alle loro famiglie. Numerosi minori residenti a Quarto sono impossibilitati ad apprendere, sviluppare e far fiorire liberamente le capacità, i talenti e le aspirazioni, rischiando così di essere privati del diritto di crescere e di seguire i loro sogni».
Giuseppe Errico, psicologo e responsabile del progetto, conclude parlando della necessità di una partecipazione attiva delle famiglie: «La povertà minorile e quella educativa possono e devono essere combattute con prassi culturali, creando aggregazione sociale e solidarietà tra le famiglie. Esse sono legate a diverse forme di disuguaglianza: è richiesta quindi la partecipazione delle famiglie ai processi decisionali, con strategie originali per affrontare queste sfide: pratiche basate sulla solidarietà e sulla collaborazione tra tutti gli stakeholder».
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