A Prato Nevoso c’è uno chef che ha lasciato un ristorante tre stelle Michelin per cucinare in uno chalet di montagna
A Prato Nevoso si sale con la cabinovia fin su a duemila metri sostanzialmente per due motivi: c’è chi viene per sciare, o per godersi un po’ il sole delle belle giornate in quota, e c’è chi arriva fin qui per un motivo ben preciso: la cucina dello Chalet il Rosso. Tra questi fornelli, in un locale con un dehors elegante (coperto d’inverno e aperto d’estate) chef Ezzelino prepara i suoi piatti di montagna. Abbondanti, pieni, locali, golosi. Tutto quello che la cucina di montagna sa e deve essere.
Chef Ezzelino, in realtà, è Antonino Ietto. Quel nomignolo gli è rimasto appiccicato senza volerlo, portato con sé dall’ultima esperienza prima di arrivare quassù, in quel di Mondovì, quando aprì il suo primo ristorante chiamandolo proprio così, Ezzelino. Quello, per Antonio, era l’inizio di una nuova vita: una vita da ristoratore, più che da cuoco, e una vita insieme alla sua Giovanna, conosciuta proprio tra i fornelli di una cucina non qualunque. Prima di trasferirsi nel Monregalese per aprire la sua attività, infatti, Ezzelino era rimasto per ben quattordici anni a fianco di uno chef leggendario, in un posto altrettanto leggendario, poi un po’ dimenticato dal tempo, l’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano. In questo ristorante, una trentina di anni fa, Ezio e Renata Santin portarono in Italia per la seconda volta le Tre Stelle Michelin, eguagliando l’impresa fino ad allora riuscita solo a Gualtiero Marchesi. Ed è proprio a fianco di Santin che è cresciuto professionalmente chef Ezzelino, imparando e studiando fino a quando in cucina non è arrivata una giovane stagista pasticciera, Giovanna Tesio. Giovanna e Antonio si innamorano, e decidono insieme di ripartire da zero, altrove, a Mondovì, con il loro ristorantino.
E poi da lì a Frabosa Soprana, in provincia di Cuneo, fino a salire a Prato Nevoso, lassù dove cucinano insieme ancora oggi, nello chalet di montagna meta di tanti gastro-appassionati, che qui vengono sia per la cucina di Ezzelino che per i tanti appuntamenti gourmet della rassegna «Gusto Montagna», che ha visto passare solo quest’anno nomi del calibro di Antonio Guida, Pino Cuttaia, Ferdy Wild, Carlo Cracco e Chiara Pavan.
Isabella Potì a Gusto Montagna
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